narrativa

5. La montagna di Ahriman

1980

A Mr. TNT non piaceva quel tipo che diceva di chiamarsi Ahmed, era un nome falso, era evidente, ma Mr. TNT aveva dovuto accontentarsi. E poi Jasper aveva detto che non c’era di meglio.

Che mi accontenti, si disse Mr. TNT. E se lo ripeteva, anche se però più tempo passava più si convinceva che fosse un errore.

Ahmed era un arabo che se con la bocca diceva qualcosa, gli occhi esprimevano altro. Mr. TNT lo odiava, si sentiva in imbarazzo anche solo a rivolgergli la parola, ma non poteva fare molto.

In quel momento, l’arabo li stava accompagnando fino al valico di frontiera con la Turchia, lì, all’ombra della montagna di Ahriman – Mr. TNT si era documentato sul pantheon persiano. Ahmed ripeteva che gli iraniani non gli piacevano e se interrogato sulle sue cicatrici diceva: “Carcere”. Mr. TNT pensava che solo in quel caso era sincero. Mr. TNT si vergognava. Non avrebbe dovuto lasciare che a scegliere la guida fosse Jasper, lui, un ragazzino di quattordici anni, ma non aveva avuto scelta: cosa poteva fare, da solo? Tutti l’avevano abbandonato, non gli era rimasto che affidarsi a Jasper. Anche se forse non meritava tutta quella fiducia.

Kenji Albani

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