cinema

BABYLON FALLING: Kenneth Anger vive

Occorrerà del tempo per metabolizzare la perdita di un artista quale Kenneth Anger, almeno quanto è occorso al regista californiano per consolidare la sua fama di guru del cinema sperimentale. L’autore di capisaldi dell’underground come Scorpio RisingFireworks (suo folgorante esordio del 1947) e Lucifer Rising riassume nella sua opera almeno tre generazioni del cinema americano e della sua vertiginosa evoluzione; nel contempo non è mai probabilmente esistito (e difficilmente si ripresenterà) un regista tanto in grado di riassumere e influenzare il corso del cinema d’oltre Atlantico e di imporvi insieme un approccio totalmente eretico, che allo sdoganamento dell’iconografia gay accosta le suggestioni di un’europa antica, ai fuochi del Quattro Luglio il Cesare del Caligari, al culto della moto quello della Donna Scarlatta di Thelema. Decadente, lisergico, provocatorio, esoterico, Anger ha ispirato a più riprese intere generazioni di cineasti a ogni latitudine, da sperimentatori indefessi come Guy Maddin a giganti dell’arthouse odierna come Nicolas Windig Refn, a dinamitardi del cinema come Dennis Hopper, Rainer Fassbinder e Alejandro Jodorowsky,  in un equilibrio irripetuto tra occulto, cultura pop e etereodossia sessuale e spirituale. 

Fabio Cassano

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