narrativa

Mr. Tnt III – 4. Gli alti e bassi della vita

1972

«Che maniaco» dicevano i marines.

A Mr. TNT non interessava.

Si era ostinato ad andare a recuperare il cadavere di Giacca Rossa, l’ufficiale laotiano che aveva ucciso con un colpo di M16A1 in testa.

Così come si era imposto di fare, aveva fatto. E si era trascinato il corpo fino all’UH1 che adesso stava filando come una libellula sopra la giungla vietnamita.

Se i marines erano troppo distratti a parlare male di lui, o ad ascoltare il rock’n’roll, Mr. TNT faceva il suo dovere.

Si doveva sempre ricordare che la sua vita era quello: mettere le mani dov’era più sporco, fino al punto che si ritrovava le unghie nere. Non che gli facesse schifo, ma avrebbe gradito ricevere più gratificazioni. Forse le avrebbe avute da morto.

Senza badare agli umori del cadavere che, a causa del caldo, già stava marcendo, Mr. TNT trovò qualcosa. «Interessante». Non si permise neppure un sorriso. E forse sì: sono un maniaco. Ma non si concentrò troppo sul pensiero perché aveva trovato una documentazione. La consultò, tradusse dal laotiano e dal mandarino e gli sfuggì un breve sorriso. «Trovato». Aveva appena scoperto che dietro Giacca Rossa c’era il Guoanbu cinese.

Kenji Albani

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