narrativa

7. Ritorno a casa

1972

Caldo umido.

Visto il clima, Mr. TNT non vedeva l’ora di bere una bottiglia di Coca-Cola.

Rientrato a Saigon, meritava un po’ di riposo, soprattutto adesso che aveva fatto rapporto ai superiori nell’ambasciata britannica.

Mani in tasca, jeans a zampa d’elefante, si avviava per le strade della capitale sudvietnamita. Doveva solo scegliere il locale che più gli piaceva.

Fu allora che si accorse che qualcuno lo stava seguendo.

Anche se si avvicendavano, a lui non era sfuggito il dettaglio che prima un paio di uomini in motorino e poi una donna con un cesto di uova l’avevano seguito per due minuti ciascuno. Ora era il turno di una giovane dalla minigonna così corta che aveva scritto in faccia che si trattava di una prostituta. E anche altro.

Mr. TNT fece finta di nulla e scelse un bar, sedette all’interno che era vuoto e si sistemò a un tavolo da cui poteva controllare l’ingresso.

La prostituta entrò, e Mr. TNT si accorse che aveva una borsetta che dondolava troppo poco. Per fortuna lui era uscito dalla sede diplomatica senza rinunciare a una Beretta.

La vietnamita lo puntò con un sorriso, dietro di lei i due del motorino e poi la vecchia con il cesto.

Mr. TNT non perse tempo. Strappò di tasca la Beretta e scattò in piedi minacciando la ragazza: «Sta’ ferma».

«Ehi, ma…».

Kenji Albani

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