interviste

Salvatore Stefanelli, l’anima in vacanza

Nella città di Napoli abita un tale, semplice e amichevole, che ha la sua storia ma anche uno scrigno pieno di desideri e sogni (chi non ne ha?). Nato nell’anno dell’omicidio Kennedy, Salvatore Stefanelli (è lui il tale) ha parlato di sé nell’intervista che sta per seguire.

Parlami di te a 360°.

Nato nell’estate del ’63, ho, per così dire, l’animo sempre in vacanza. Sono un tipo che ama curiosare, in particolare negli ambiti naturali, artistici e storici, con l’eterna voglia di osservare il mondo ma con la profonda difficoltà a memorizzarne gli aspetti, gli attimi (sarà per questo che scatto migliaia di foto col cellulare?)

E la tua passione per la scrittura?

Ho sempre scritto, sin dalle elementari. Inizialmente erano versi, chiamarle poesie sarebbe irrispettoso. Ho preso a scrivere racconti da adulto inoltrato, ma senza nessuna pretesa. Nella mia vita i vuoti sono stati spesso abissali, per cui una quindicina di anni li ho persi, dopo le superiori, interessandomi di tutt’altro.

Kenji Albani

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