Le mani sulla scuola
Come possono le librerie venire incontro alle esigenze di risparmio delle famiglie degli studenti? “I libri arrivano già con i prezzi imposti dalle case editrici”, mi dicono sia alla Libreria Bambù (“E paghiamo pure le spese di spedizione”, aggiunge il titolare) sia alla Casa del Libro, a Cosenza. Le abbiamo interpellate sul caro libri scolastici e i meccanismi di concorrenza tra libro nuovo e usato.
Negli ultimi anni (dall’inizio dell’era Covid, più precisamente), i prezzi sono aumentati “dall’1 al 3%”, denuncia uno dei gestori della Casa del Libro. A fronte di una vita media dei testi che “non è superiore ai 3-4 anni”. Per la verità non mancano gli stratagemmi editoriali per allungargliela: ad esempio qualche minima variazione “indispensabile” da un’edizione all’altra, per riproporre i testi sul mercato come fossero del tutto inediti e dissuadere il pubblico dal comprare di seconda mano. Un ricambio frenetico dei testi più o meno di nuovo conio che dunque strozza il commercio dell’usato, ciambella di salvataggio per le tasche dei tanti che i costi dell’editoria scolastica non riescono più a sostenerli. E ci si mettono anche le edizioni digitali e, come puntualizzano alla Casa del Libro, “i contenuti protetti da password”.
Le voci dei due librai che abbiamo raggiunto a Cosenza si confondono con quelle delle migliaia di loro colleghi in tutta Italia. E poi c’è la voce di chi tenta di rappresentarli tutti. Quella di Federconsumatori, ad esempio. A Giovanna Capuzzo, vicepresidente nazionale dell’associazione e presidente della sua sezione veneta, chiediamo di riprendere il discorso sul caro scuola dal punto in cui lo interrompiamo con i due negozianti cosentini.
Dottoressa, quali sono le principali cause del rincaro per i libri e gli articoli di scuola nel 2024, secondo lei?
Le dinamiche che hanno portato all’aumento dei prezzi del materiale scolastico e dei libri non sempre sono chiarissime. In molti casi l’andamento generalizzato dei prezzi spinge al rialzo i costi anche in questo settore, ma la stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso, nella seduta del 10 settembre u.s., di avviare un’istruttoria, a seguito anche delle nostre denunce in tal senso.
Gianluca Vivacqua
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