Lingiardi: “La psicanalisi del cinema”
Sono un lettore fisso del Venerdì di Repubblica dal 1997, da quando cioè il quotidiano che da appena un anno era passato sotto la direzione di Ezio Mauro allegava – proprio il venerdì – una serie di videocassette di inglese che venivano comperate per mia sorella. A lei i supporti magnetici, a me il quotidiano e soprattutto il suo supplemento cartaceo, una rivista che ogni tanto era già circolata in casa, sporadicamente. Mi aveva già intrigato, devo essere sincero, ma, come direbbe il poeta, Scocca Amore suo dardo melato quand’è l’amante ognor con l’amato. Cosa potrei essermi perso dal 1987 (l’anno di nascita del Venerdì) al 1997? Continuo a rimpiangere di non possedere il primo numero, quello con Mastroianni in copertina (vale davvero parecchio ora, nell’anno del centenario della nascita). Un esordio in edicola con un gigante del cinema mi fa pensare che tra il Venerdì e la settima arte ci sia sempre stato un rapporto speciale: lo provano in effetti le tante interviste ad attori e registi che hanno accompagnato la storia della rivista (la prima proprio al Bel Marcello). E poi i tanti articoli di lancio su film in uscita o appena usciti e i reportages sulle rassegne: se ne potrebbero riempire faldoni. Ma una rubrica espressamente dedicata al cinema, tra quelle che compongono l’imperdibile galleria di opinioni in apertura, per molto tempo è mancata. Me ne ricordo di rubriche e di firme: Bocca, Ottone, Maltese, Natalia Aspesi praticamente da sempre, poi Serra dal secondo decennio del 2000 (e spero di non sbagliare), Diego Bianchi e quindi Ceccarelli, Belardinelli, Giannini. Ma intanto… il 2015: e arriva lui, il cavaliere della sala buia nelle prime pagine del Venerdì. Il prof. Vittorio Lingiardi. Psichiatra di fama, docente alla Sapienza, sul magazine di Repubblica sembra avere una mission precisa: analizzare con gli occhi dello psicoterapeuta i film di nicchia, quelli che gli addetti ai lavori includono nella categoria del cinema d’essai; per i profani, i film destinati a scomparire dai cartelloni dopo due o tre giorni dalla loro uscita, almeno nelle città medio-piccole o medio-grandi (come quella in cui vivo io, Cosenza). È proprio quest’aspetto che mi ha fatto subito affezionare alla sua rubrica: ovviamente non sono tutti film di breve durata nelle sale quelli che finiscono sotto la sua lente. Le eccezioni ci sono, eccome.
Benvenuto sul Cappuccino, professore. Per iniziare mi permetta di farmi seguire in questo piccolo ragionamento sofistico. La critica letteraria (e questo ci sta) fu inventata da un grammatico, Aristarco. La critica d’arte da un altro grammatico, Callistrato. La critica musicale da un filosofo, Plutarco. Potrebbe starci che la critica cinematografica sia stata inventata da un suo collega. Di certo, grazie ai suoi articoli sul Venerdì, sta dando un bell’esempio di come potrebbe (dovrebbe) essere una critica cinematografica fatta da uno psicanalista. Lo stile Lingiardi di analisi filmica è già al centro di un libro della sua amica Natalia Aspesi. Ma lei cosa pensa davvero che significhi per uno psicanalista recensire un film?
Per risponderle devo dirleche le mie non sono vere recensioni. Nel senso che non sono un critico cinematografico, non ne ho la formazione e le competenze. Dopo aver visto un film mi sento più analizzato che analista. Ed è per questo che amo scrivere di cinema, perché ogni film mi aiuta a capire qualcosa di me stesso. Ogni film è una seduta. Tra l’altro negli anni ho sviluppato una specie di sesto senso per cui, senza esagerare nel fidarmi del mio intuito, so quali titoli “evitare”. Di solito sono quindi sedute intense e utili. Di 2001: Odissea nello spazio Stanley Kubrick diceva che «aggira la comprensione per penetrare nell’inconscio». Per Federico Fellini il cinema «somiglia a una memoria che viene prima della memoria». Cinema e psicoanalisi sono nati praticamente negli stessi anni: mentre i fratelli Lumière proiettavano la prima sequenza animata in un seminterrato parigino, a Vienna veniva dato alle stampe “Studi sull’Isteria” di Breuer e Freud.
Gianluca Vivacqua
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