Ritorno alla forma: HERE
La storia di un angolo del pianeta Terra dalla preistoria ai giorni nostri: landa attraversata dai grandi rettili, radura abitata dai Nativi Americani, teatro della Guerra di Indipendenza; infine una casa abitata in diverse epoche da quattro diverse famiglie; più di tutto, la storia della famiglia Young, le gioie e tribolazioni di una famiglia come tante.
C’è stato un tempo in cui un film di Robert Zemeckis prometteva un immediato impatto sull’industria del cinema e sui suoi linguaggi. Pare ormai lontana l’epoca in cui il regista di Ritorno al Futuro, di Forrest Gump e di Cast Away poteva permettersi di cambiare il volto del cinema a piacimento, che ciò fosse grazie alla vertigine tecnica di Contact o semplicemente filmando Tom Hanks su un’isola deserta.
Dopo un decennio trascorso nel deserto digitale (da Polar Express a A Christmas Carol, passando per la follia di Beowulf), Zemeckis ha trascorso anni difficili, barcamenandosi tra il classicismo di Flight e le tristi operazioni di mestiere de Le Streghe e Pinocchio; nel mezzo il poetico The Walk e l’atipico Benvenuti a Marwen, ponte impossibile tra psicodramma irrisolto e volo della tecnica, sempre tastando il polso della narrazione popolare e delle sue convenzioni.
Fabio Cassano
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