Il Futurismo senza il futurismo
Infinite sono state le critiche piovute sulla mostra Il tempo del Futurismo alla GNAMC di Roma,
inaugurata il 2 dicembre scorso per celebrare l’80esimo anniversario della morte del suo fondatore
Marinetti che, con molta probabilità ha preso a rivoltarsi nella tomba con una velocità (a lui tanto cara e tanto oggi dimenticata ) ributtante.
Trecentocinquanta le opere, sparpagliate.
Quadri.
Sculture.
Disegni.
Progetti.
Oggetti d’arredo.
Film.
Oltre cento i libri e i manifesti che si installano tra il silenzio e il buio per glorificare vanamente il lontano concetto di modernità marinettiano con un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca.
Claudia Dell’Era
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