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interviste

Francesco Faraoni: “Il cielo stellato sopra di me e la legge stellare dentro di me”

Riproponiamo in forma aggiornata l’intervista all’astrologo Francesco Faraoni, pubblicata in prima versione sul nostro magazine nel giugno 2022.

Al popolo del web Francesco Faraoni è noto soprattutto per il canale YouTube attualmente denominato ASTROLOGIA TRADIZIONALE che, creato il 21 aprile 2013, può contare a oggi oltre 23.000 iscritti e oltre 5.196.721 visualizzazioni.  L’astrologia è certamente una materia molto frequentata sulla principale piattaforma video della rete: si va dai tarocchi alle astro-star passando per i bollettini  in stile meteo, le sessioni di programmazione neuro-zodiacale  e le diagnosi da studio medico. In mezzo a cotanto panorama, lo scopo del canale di Francesco sarebbe quello di fare scienza pur non disdegnando il grande gioco delle previsioni periodiche: divulgare astrologia, cioè, nel momento stesso in cui la si pratica a beneficio degli ascoltatori.  

Romano, laureato in Tecnico Biomedico alla Sapienza, Francesco scopre la sua vocazione per le stelle a partire dagli anni 2000, grazie allo studio dell’Astrologia Morpurghiana. Si è poi dedicato all’Astrologia moderna secondo la visione di André Barbault. Dal 2015, sospinto dalla passione per la filosofia naturale e la dottrina aristotelica, si occupa dello studio delle fonti antiche e della valorizzazione dei contenuti della dottrina, attraverso la ricerca delle fonti. È consulente in astrologia presso la piattaforma di Kang Italia. Cura il sito blog astrologiatradizionale.it, una raccolta di osservazioni, citazioni, e riflessioni legate alla letteratura astrologica antica, proponendo di tanto in tanto laboratori e gruppi di studio, anche con autorevoli collaborazioni.

Recentemente ha pubblicato il testo “Astrologia elettiva medica e meteorologica, Trattato del 1567: Osservazioni de astrologia et altre appartenenze Battista de Ruberti”. Si tratta di un commento a un’opera minore di astrologia realizzata da Battista de Ruberti: un trattato del 1567 dedicato a Isabella Medici. In esso l’autore raccoglie informazioni generiche sulla iatromatematica e sulle mutazioni dell’aria e del tempo, secondo i criteri dell’astronomia e dell’astrologia. Siamo sotto papa Pio V, al tempo della Santa Inquisizione: l’astrologia medica e metereologica sembrano le uniche branche astrologiche tollerate. Ruberti espone nella sua opera i principi di base su cui nascono certi giudizi legati alla salute delle persone e ai cambiamenti del tempo. E la propone a Isabella Medici Orsini, famosa mecenatessa, cercando di ingraziarsi il suo favore ma soprattutto la sua protezione. Francesco ha tradotto il trattato di Ruberti in un italiano corrente, arricchendolo di commenti astrologici, grazie all’ausilio di più fonti di autori precedenti: il suo intento è principalmente quello di render giustizia a un’opera e un autore poco noti nel panorama dell’astrologia del XVI secolo. Ha condotto inoltre una serie di ricerche negli Archivi Storici di Firenze, più in particolare nel Carteggio di Cosimo I, per restituire consistenza storica alla figura di Battista de Ruberti oltre che la genesi dell’opera da lui analizzata. 


Francesco, in tempi antichi l’astrologia si insegnava a scuola, essendo una delle sette arti liberali. Oggi invece come si diventa astrologi?

Spiegare il fenomeno culturale che ruota attorno all’Astrologia non è affatto semplice. Prima di tutto, dovremmo chiederci se sia nata prima l’Astrologia o l’Astronomia. L’osservazione del cielo, dei fenomeni luminosi, lo studio dei moti planetari, del sorgere e tramontare del Sole, della Luna e degli altri astri visibili a occhio nudo costituiscono la prima evidenza storica tramandataci dalle fonti più antiche. L’Astronomia antica era molto diversa da quella moderna, poiché si concentrava esclusivamente sui fenomeni osservabili senza strumenti ottici. Si trattava, dunque, dello studio della meccanica celeste di una porzione specifica del cielo: l’astronomia di posizione, la stessa ancora oggi utilizzata nella navigazione e nota anche come astronomia nautica, è l’astronomia alla base del metodo astrologico.

L’Astrologia, in quanto metodo, non può essere ridotta a una dottrina occulta o esoterica, ma rientra piuttosto tra le discipline umanistiche e naturalistiche. Attraverso i suoi paradigmi, essa cerca di decifrare la natura celeste in connessione con i moti terrestri, traendo da questa relazione analogie e informazioni. Personalmente ho scelto di seguire percorsi di Astrologia Tradizionale anglosassoni e americani; attualmente sto seguendo le esperienze del ricercatore Luis Ribeiro nella sua Academy of Traditional Astrology, trovando in questo autorevole studioso quell’idea di astrologia che ho sempre coltivato e amato, l’Astrologia del XV – XVII secolo, con approcci ed esperienze proposte d che aiutano a comprendere il metodo astrologico nei suoi principi tradizionali.

Oggi lo studio dell’Astrologia ha una dimensione internazionale. Anche in Italia incontriamo numerosi professionisti e scuole che propongono una formazione astrologica adeguata. Merita una menzione la Scuola Apotelèsma, diretta da Lucia Bellizia, autrice di numerosi seminari e studi specialistici. Lucia rappresenta oggi un punto di riferimento in Italia per la traduzione e il commento dei testi astrologici antichi, oltre che per lo studio delle fonti. Nei suoi seminari è possibile reperire informazioni di grande valore. Cito anche  l’Accademia per l’Astrologia Tradizionale di Giancarlo Ufficiale e Fabrizio Corrias (e tanti altri docenti esperti) che fornisce un percorso importante di studio dell’Astrologia.

Cito anche i miei percorsi che non appartengono tuttavia ad una Scuola ma sono piuttosto gruppi di esperienza: ciclicamente ho portato avanti, anche in collaborazione con altri studiosi e professionisti, diversi gruppi di studio dove ci siamo cimentati, in percorsi dialettici e di confronto, nello studio delle fonti e nello studio dei metodi proposti dagli autori stessi della tradizione: in particolare punto in questi percorsi nello studio di insieme della natività valorizzando i concetti di pianeti angolari, studio del Signore della Genitura, valorizzazione del temperamento prevalente, studio dell’animo, della mente e delle opere, proponendo confronti ed esperienze pratiche, partendo da principi tradizionali e trattando con questi gruppi i complessi capitoli delle dottrine essenziali e accidentali, vere cartine tornasole del metodo astrologico. Propongo nei miei percorsi una Astrologia che rievoca le fonti che vanno dal XIV al XVII secolo.

Tuttavia, non è sufficiente “una scuola” per formarsi in Astrologia, ma è necessario adottare un approccio di studio articolato, che comprenda scuole, percorsi, seminari e ricerche autonome. A questo proposito, voglio essere chiaro: nei percorsi accademici e nei corsi strutturati si accede all’esperienza e alla conoscenza dei docenti, il più delle volte preziose e fondamentali. Nello studio dell’Astrologia è imprescindibile comunque anche un’auto-iniziazione che si basa su uno studio costante e rigoroso che può essere motivato solo dallo studente. Personalmente, mi reco spesso in diverse biblioteche di Roma proponendomi di tanto in tanto delle ricerche che stimolano la mia mente e arricchiscono la mia preparazione, consulto testi antichi e cerco di comprenderli in autonomia, acquisto ricerche filologiche per meglio comprendere il pensiero degli autori della letteratura astrologica antica.

Quindi oggi esistono autorevoli percorsi di formazione ma è anche necessaria una certa predisposizione e disponibilità allo studio e alla ricerca perché il corso di astrologia o una scuola astrologica può darti l’indirizzo e la traccia, le basi fondamentali, ma poi è lo studente in prima persona a doversi arricchire attraverso esperienza e studio costante.

Ma che cos’è un astrologo oggi? Un maestro spirituale, uno psicologo che studia l’anima attraverso gli influssi delle stelle, un motivatore che aiuta il suo pubblico ad allenare la personalità servendosi delle prescrizioni astrali?

Definirei l’Astrologo come quella figura mediatrice, che ha lo scopo di interpretare il cielo e le cose terrene, proponendo attraverso le sue metodologie, lo studio della personalità e del progetto di vita di ognuno, secondo i principi naturali che sono propri dell’astrologia.

Un astrologo può avere delle simpatie o delle antipatie nel novero dei segni zodiacali?

Sarebbe del tutto irrazionale attribuire simpatie o antipatie ai segni zodiacali, poiché essi sono entità immateriali, prive di luce e di significato se separati dal sistema e dal metodo astrologico. Considerare i segni in modo isolato, senza il contesto astrologico, rientra piuttosto in un approccio pop, più vicino all’intrattenimento che a una reale comprensione della disciplina. Nell’Astrologia, il vero fulcro sono i pianeti (e il loro comportamento), poiché essi possiedono materia e luce. Questo spiega perché il modello astrologico tradizionale si basi principalmente sui corpi celesti osservabili a occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, ai quali si aggiungono le due luci più evidenti, denominate Clarissima Mundi: il Sole e la Luna.

Che valore ha veramente la previsione astrologica per la vita di una persona?

L’Astrologia ha un valore di indicazione e orientamento, non di fato. Il suo determinismo non implica la capacità di prevedere con esattezza ciò che accadrà, ma piuttosto di individuare un’inclinazione di base, una tendenza naturale. Nascere con determinate luci posizionate in un certo modo nel cielo locale, in un preciso momento stagionale, significa venire al mondo in un ecosistema celeste, ambientale e terrestre che inevitabilmente plasma, permea o accompagna il nostro sviluppo. Questo influsso si riflette nei nostri moti razionali, passionali e pulsionali, caratterizzando il nostro modo di sentire, percepire, pensare e comunicare. Queste inclinazioni contribuiscono alla formazione della personalità, e il nostro divenire è il risultato dell’interazione tra la Natura e le Qualità Naturali che si muovono dentro di noi.

L’Astrologia comunque non si limita a indicare semplici predisposizioni, ma aiuta a comprendere le cause profonde del nostro essere e del nostro agire. Queste inclinazioni naturali influenzano anche la nostra capacità di realizzare certe cose piuttosto che altre, orientando il nostro percorso di vita. Ecco perché la previsione astrologica non deriva da veggenza, capacità medianiche o poteri soprannaturali, ma si basa su un metodo dotato di una logica naturale. 

Quali sono gli astrologi del passato e del presente che consideri tuoi modelli?  Degli astrologi attuali di chi sei amico o chi segui con particolare attenzione e interesse?

Sento particolarmente vicini a me astrologi come Giovanni Pontano, Cardano, William Lilly, Ranzovius e Guido Bonatti, insieme a molti altri che hanno operato tra la fine del Medioevo e il periodo rinascimentale, con un focus particolare sugli studiosi attivi tra il XV e il XVII secolo. Trovo questo periodo storico estremamente affascinante perché l’approccio astrologico non è più rigidamente tolemaico, pur ispirandosi da esso, ma si arricchisce di dottrine affini e complementari, come l’Umanesimo e il Naturalismo rinascimentali. In questo contesto, l’Astrologia si configura non solo come un sistema di calcolo basato su logica naturale, matematica e osservazione astronomica, ma anche come una disciplina che accoglie digressioni naturalistiche e speculazioni filosofiche, rendendo il metodo astrologico un vero e proprio strumento di indagine della realtà. In questo quadro, l’Astrologia diventa qualcosa di più di una semplice tecnica predittiva: è un metodo di comprensione dei fenomeni naturali e celesti, una chiave per interpretare le relazioni tra macrocosmo e microcosmo. Ed è proprio questa prospettiva, che coniuga rigore scientifico e visione cosmologica, a farmi percepire l’Astrologia rinascimentale come una sorta di “vera magia della creazione”, in cui la conoscenza umana si eleva a strumento di decifrazione del linguaggio dell’universo.

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