I nuovi gioielli di Pompei
Ogni volta che una nuova scoperta viene annunciata sembra quasi di poter provare quell’emozione che dovette sentire chi, nel Settecento, trovò per la prima volta i resti di questa città – magica e maledetta insieme – che una tra le più grandi tragedie della storia ha cristallizzato con i suoi abitanti e la loro vita sospesa in un giorno del 79 d.C.: Pompei.
E’ come uno scrigno che mai si esaurisce e che di tanto in tanto ci dona un nuovo gioiello, e sicuramente di recente questi doni sono stati a dir poco generosi.
Perché se è vero che Pompei ci ha abituato a queste sorprese improvvise, bisogna pur dire che gli ultimi ritrovamenti sono stati spettacolari.
Negli ultimi mesi, ad esempio, grazie a continue campagne di scavo a cui partecipano anche Università straniere come quella di Valencia che, appunto, è coinvolta nell’ultimo ritrovamento in ordine di tempo, sono venuti alla luce i resti di una nuova Villa con superbi affreschi – già ribattezzata come la seconda Villa dei Misteri – e due statue funebri a grandezza naturale che potrebbero ritrarre due sposi.
La Villa, chiamata Casa del Tiaso, era composta da un grande edificio di cui è venuta alla luce una vasta sala – probabilmente una sala da pranzo – le cui pareti affrescate rappresentano fasi di iniziazione ai culti dionisiaci – da qui l’accostamento alla celebre Villa dei Misteri.
L’affresco, in particolare, occupa tre pareti e raffigura una donna – colei che deve essere iniziata ai misteri – circondata da satiri, baccanti e danzatrici.
Di notevole impatto visivo è poi il complesso scultoreo – un uomo e una donna, probabilmente una coppia di sposi – ritrovato presso la Necropoli di Porta Sarno.
Le sculture facevano parte di un complesso funebre monumentale, il che legherebbe con ogni probabilità i due ad una famigli di alto rango e di larghe ricchezze.
Le statue verranno sottoposte a breve a restauro per entrare a far parte della mostra “Essere donna nell’antica Pompei”.
Dopo la scoperta di nuovi resti umani, che hanno raccontato nuovamente i loro ultimi tragici istanti, e di un thermopolium, che lascia stupiti per le sue pitture e l’impressione di “vita” che ancora porta con sé, i nuovi ritrovamenti confermano, se mai ve ne fosse bisogno, che Pompei è una città ancora tutta da scoprire e che non smette mai di raccontarci la sua storia, una storia stupenda e triste insieme, quanto mai reale, perché capace di riportarci con forza nella Roma più viva e autentica di duemila anni fa.
Vittoria Caiazza
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