cinema

COME IN UNO SPECCHIO

Dio secondo Bergman

È Såsom i en spegel (1961), Come in uno specchio, a rappresentare uno dei momenti più alti del cinema di Bergman che conserva, custodendo apertamente, i temi più cari al maestro svedese. Fortemente autoriale e autobiografica, la prima opera che apre la “trilogia” religiosa, seguita da Luci d’ inverno e Il silenzio, penetra nella profondità più radicata dell’ in-comunicabilità e dell’ in-affettività che, drammaticamente, quasi sorvegliano, i rapporti tra i familiari, magistralmente rappresentanti da un’ apparenza mite. 

È l’ennesimo dramma esistenziale che Bergman scrive due volte, una nella rappresentazione teatrale scritta e rappresenta da Minus nel film e il film stesso. 

Claudia Dell’Era

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