politica

L’Italia, i fantastici tre e la cosa contiana 

Auspice ma non aruspice. Della situazione mediorientale il governo non riesce a elaborare un’analisi previsionale di medio-breve periodo che possa consentirle di avanzare un’autorevole proposta negoziale e può perciò solo limitarsi ad auguri speranzosi. Si sta come in un’estate roventissima le foglie su una palma di Doha. Nella capitale qatariota i costruttori di pace sono, con i padroni di casa, Egitto e Usa: manca l’Ue e naturalmente il Belpaese. Alla terzietà quasi papale che Meloni proclama nei confronti del conflitto Israele-Hamas (già allargatosi al Libano e ad Hezbollah e assai prossimo ad allargarsi alla casamadre della milizia) fa da contrasto l’atteggiamento sempre più risolutamente pro Ucraina (e in definitiva atlantista) sul versante della guerra in Ucraina. Il ministro Crosetto ha definito sé e il gabinetto di cui fa parte “veri amici di Kiev”. Filo-ucraismo (coniamo questo termine analogia a filo-medismo) e filo-kievismo sono due sinonimi? Volendo andare a caccia di sottigliezze da pedanti, il filo-ucraismo potrebbe essere l’atteggiamento atlantista ortodosso, l’appoggio a Kiev come allineamento alle direttive NATO. 

Gianluca Vivacqua

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