10. Un nulla di fatto
1972
Si detestava quando lo faceva, ma non aveva scelta.
Di fronte a lui corpi lacerati, bulbi oculari scivolati a terra, urla di sofferenza.
Doveva sempre ricordarsi che loro, cinesi e laotiani, sono di mentalità confuciana e amano il sacrificio. Forse loro non badavano troppo a quel dolore, soprattutto i capi che se ne stavano lontani, al sicuro da quel bagno di sangue, ma Mr. TNT non era un cinese, né un laotiano, e seppur lavorasse per i britannici, non dimenticava di avere origini italiane. E il popolo italiano è il più individualista del mondo, ricordò anche. Poteva far finta di nulla, ma Alfieri, gli altri illuministi che avevano profetizzato i diritti umani, dove li metteva? Non si sopportava di stare lì, nei baraccamenti in cui dei marines, più simili a gorilla visti i muscoli e le facce, facevano avanti e indietro con le fiamme ossidriche, le batterie per auto e i secchi d’acqua. Mr. TNT aveva voglia di andare via da tutto e non avere mai più nulla a che fare con il Vietnam.
Rimase immobile, comunque, in attesa di notizie.
Uno dei marines gli venne incontro. «Inglese».
Kenji Albani
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