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  • La tolleranza: punto di partenza per un Rinascimento sociale

    La tolleranza: punto di partenza per un Rinascimento sociale

    L’educazione è un valore da promuovere per superare molte delle falle a cui oggi si va incontro: per esempio il “deficit” di tolleranza, che in una società come la nostra sembra avere sempre meno spazio. Abbattere il muro dei pregiudizi, che spesso autorizzano a travalicare l’altro perché considerato inferiore, o a non considerarlo affatto come essere umano: alla luce degli ultimi episodi di una lunga catena di violenze spietate contro le donne urge la necessità di rieducare l’umanità. Come non fare i conti con quel concetto padronale di uomo, che è libero di esercitare la sua forza distruttiva in una posizione di comando, e poi di continuare la sua vita indisturbato, come se nulla fosse accaduto? Ecco il lato oscuro di una società all’avanguardia: sacche mostruose di arcaicità. 

    Maria Simona Gabriele

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  • Basket, A1 maschile – La situazione dopo l’VIII giornata

    Basket, A1 maschile – La situazione dopo l’VIII giornata

    Era necessario uno scontro al vertice per risolvere il mischione formatosi in testa alla classifica. Bologna batte Brescia e si lascia due gradini sotto, a pestarsi i piedi con Napoli, Venezia e Trento che sentono sul collo il fiato dell’Olimpia Milano e della Reggiana. 

    a cura di G.V.

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  • Cristina Biolcati: la passione per la scrittura 

    Cristina Biolcati: la passione per la scrittura 

    A Padova abita un’autrice che ha molto da dire e su cui c’è molto da dire. Si tratta di Cristina Biolcati, nata a Ferrara ma residente in Veneto. Cristina ha pubblicato praticamente dappertutto affiancando costantemente l’ardente, passione per la prosa all’attività di recensore di libri e racconti. Ha accettato di raccontarsi nel confessionale del Cappuccino

    La tua passione per la scrittura: quanto ti infiamma? 

    La mia passione per la scrittura va di pari passo con quella per la lettura. Di conseguenza, si è sviluppata quando ancora ero una bambina. Abitavo in un piccolo paese del ferrarese, che non offriva chissà quali divertimenti. Per intrattenere mia sorella minore, nelle giornate di pioggia, inventavo storie che poi leggevo ad alta voce. Lei mi ascoltava con interesse e rideva, si divertiva. Dato che eravamo chiuse in casa, credo che non avesse scelta. Però mi è rimasta l’idea, o forse dovrei dire la presunzione, di potere intrattenere piacevolmente il mio interlocutore. In realtà il mio excursus letterario è piuttosto eclettico, poiché in età adulta ho iniziato scrivendo poesie. Forte dell’apprezzamento che avevo sui social, ho osato partecipare ai primi concorsi letterari, sono stata inserita in alcune antologie e io stessa ho pubblicato delle sillogi.

    Poi però si cresce, e la vita riserva delle batoste. A causa di un lutto, circa sei anni fa, ho perso la mia vena poetica. E ho iniziato quello che è stato per me un percorso diverso, ma molto gratificante. E mi sono convertita alla prosa: al giallo. Temi quali la vendetta, l’omicidio, la caccia serrata a un assassino si sono imposti nella mia fantasia e sono diventati un modo piacevole con cui tessere trame per passare il tempo. Scrivere storie di mistero mi diverte molto e mi sembra di avere trovato la dimensione ideale.

    Kenji Albani

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  • 11. Bagno di sangue 

    11. Bagno di sangue 

    1980

    Dopo il passo Khyber Mr. TNT fu in Afghanistan.

    Si era mosso un po’ su asino, un po’ a piedi a seconda della fortuna che aveva. Al Khyber aveva visto i doganieri pakistani controllare i carichi su dorso di mulo con bastoni appuntiti per vedere se c’era merce di contrabbando, ma lui non contrabbandava nulla se non se stesso. Del luogo gli sarebbe rimasto in mente che aveva assaggiato un po’ di Seven Up, l’ultimo vezzo prima di entrare in una zona di guerra.

    In Afghanistan affrontò un lungo viaggio e alla fine, in cima a una vetta innevata, incontrò in un’atmosfera sognante alcuni guerriglieri laici.

    Kenji Albani

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  • Un Cappuccino in libreria

    Un Cappuccino in libreria

    La ragazza che hai lasciato Jojo Moyes (Mondadori 2014) 

    Dolcissimo e bellissimo romanzo, perfettamente costruito su una narrazione avvincente e coinvolgente che alterna passato e presente. 

    Sono narrate le vicende parallele di Liv e Sophie – già protagoniste di Luna di miele a Parigi – due donne separate da quasi un secolo ma unite da un dipinto che ritrae Sophie e di cui ora Liv è proprietaria. 

    Vittoria Caiazza

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  • Conversare con Mr. Bing

    Conversare con Mr. Bing

    Scambiarsi barzellette con l’intelligenza artificiale 

    1 novembre 2023

    a cura di Gianluca Vivacqua

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  • Comandante

    Atlantico, 1940.

    Il Comandante Salvatore Todaro (Favino),  della Regia Marina Militare, guida il sommergibile Cappellini in una pericolosa missione contro la Marina inglese. Dopo aver affondato per difesa il piroscafo belga Kabalo, Todaro decide di fare la cosa giusta: accogliere a bordo i ventisei superstiti e portarli in salvo, in spregio alla sua missione e alle spietate leggi della guerra.

    Il primo interrogativo che la visione di Comandante solleva è immediato quanto problematico: è ancora possibile al cinema italiano, se mai lo è stato, costruire un’epopea bellica? E quand’anche lo fosse, quale epica e di chi? Quali gesta è possibile narrare per un cinema che all’eroe ha preferito sempre l’uomo, e come affrontare la consapevolezza di esser stati, nella guerra più vista sullo schermo, dalla parte sbagliata della storia? Tutti interrogativi che De Angelis (già apprezzabile per drammi radicali come Indivisibili), nel narrare la vera storia del Cappellini, sembra essersi posto per tempo, accettando che la cattiva coscienza degli italiani “brava gente”, al cinema come nella propria storia, c’è per restare. 

    Fabio Cassano

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  • Il ritorno della donna di Bacon

    Il ritorno della donna di Bacon

    io

    due 

    anime 

    un corpo 

    Claudia Dell’Era

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  • Dogman

    Dogman

    Bisogna volere un gran bene a Luc Besson. Nella sua quarantennale e discontinua carriera, il regista in grado di regalare gioielli come Léon e opere imbarazzanti come Lucy e Giovanna d’Arco non ha mai smesso di interpellare il cinema popolare secondo una sensibilità unica, un gusto per l’eccesso e l’artificio che fa del suo cinema una zona liminale, in perenne e precario equilibrio tra arthouse e exploitation, tra pacchiano e barocco, mai nel mezzo. Dopo l’immaginifico Valerian e la città dei mille pianeti e l’azione gelida e viscerale di Anna, il regista parigino torna a prendere di petto il mèlodrame, in quel suo amore per gli antieroi solitari che è da sempre il cuore del suo cinema.

    Fabio Cassano

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  • Gratteri: addio Catanzaro

    Gratteri: addio Catanzaro

    Si è conclusa lo scorso 20 ottobre con il suo insediamento al Tribunale di Napoli, di cui è stato nominato il 13 settembre Procuratore, l’esperienza catanzarese del Dott. Nicola Gratteri.

    Nato a Gerace (RC) il 22 luglio 1958, precedentemente assegnato alla Procura di Locri e poi a quella di Reggio Calabria, sotto scorta fin dal 1989, Gratteri ha ricoperto la carica di Procuratore a Catanzaro dal 2016, affrontando e portando avanti inchieste importantissime contro la ndrangheta, la criminalità organizzata e il malaffare. 

    Vittoria Caiazza

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