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  • SALVATORE ORA È LIBERO 

    Tratto da Salvatore Rudilosso, “Il trentesimo giorno“, AA.VV. Edizioni Anarchismo.

    Erano tutti uguali lì dentro. 

    Si intravedevano a fatica i loro volti tra le spirali grigie. 

    Il mondo Era diviso da fasce metalliche. Grigio cenere. 

    Si udivano grida, pianti nella notte.

    Salvatore era talmente povero da non permettersi un avvocato. 

    Aveva lasciato la sua anima fuori dal cemento prigioniero. 

    La notte voleva scappare. 

    I suoi pensieri volavano tra le sbarre. 

    Faceva freddo. 

    La sua anima non aveva voce. Sepolto tra mura bugiarde. Risiedeva in una bottiglia di vetro. Trasparente. 

    Chiunque avrebbe potuto prendere quella bottiglia bianca, trasparente. Chiunque e in qualsiasi momento.

    Ogni tanto qualcuno toglieva il tappo. 

    Un giorno fecero scivolare un composto rosso. 

    Scendeva a fatica lungo le pareti della bottiglia. 

    Salvatore rimaneva a guardare.

     Quasi la sua nuca toccava le spalle punto a fatica. 

    Con timore.

    Con gli occhi sgranati. 

    Con il cuore che batteva forte, sembrava dovesse schizzare dal torace. 

    Le mani tremavano. 

    Quel giorno, poco alla volta, la sua anima cominciava a smarrire la voce. 

    Denso e rosso fatica scivolava. Denso come sarebbe stato il suo percorso. 

    Illusioni e sofferenze. 

    Claudia Dell’Era

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  • Air – La storia del grande salto

    Oregon, 1984. Il manager della Nike Sonny Vaccaro (Matt Damon) cerca un’idea per rilanciare l’azienda in crisi.

    Mentre le concorrenti Converse e Adidas si accaparrano i cestisti più prestigiosi dell’NBA per le loro linee di scarpe, Sonny decide di  puntare tutto sul misconosciuto Michael Jordan, con un’idea rivoluzionaria: creare una linea totalmente nuova – la Air Jordan – con cui fare del campione un’icona del suo tempo.

    Un aggettivo essenziale, per comprendere il cinema di Ben Affleck, è con tutta probabilità “inattuale”. Nelle alterne fortune davanti e dietro la cinepresa, l’attore di Boston ha consolidato con coerenza un proprio itinerario registico, secondo pochi e semplici elementi. Ostile ai virtuosismi troppo vistosi, al gioco incrociato delle citazioni, all’ansia decostruttiva del presente, Affleck modella un cinema rigoroso e fermamente radicato nel mainstream, narrazione popolare e di massa, intrattenimento didattico dallo sguardo lucidamente onesto.

    Fabio Cassano

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  • The Mandalorian terza stagione – Alla riconquista di Mandalore

    Da quando la Disney si è appropriata dell’universo di Star Wars , sono tante le storie che si sono andate ad aggiungersi e ad integrare l’amatissima saga. Tuttavia, bisogna ammettere che probabilmente sarebbe stato meglio che quest’universo fosse rimasto dormiente . 

    L’unica opera che ha incontrato il favore dei fan è The Mandalorian.

    Opere come la nuova trilogia , The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi non sono per niente piaciute ai fan. 

    Molte di esse, infatti, proponevano soluzioni che andavano completamente a contrastare con leggi ormai assimilate dai fan nelle opere precedenti. 

    Oppure le storie messe in scena avevano un ché di raffazzonato che non riuscivano a convincere gli spettatori dello svolgimento delle stesse. 

    Rosy Talarico

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  • 4. TUTTI A TAPPETO

    Mr. TNT aveva appena terminato il lavoro.

    Un lavoro quotidiano, costante, che portava avanti da mesi.

    Aveva scattato molte fotografie, quasi tutte ritraevano Ruhollah Khomeyni mentre incontrava i generali e i consiglieri politici. Mr. TNT si divertì al pensiero di quel che avrebbero detto i pasdaran se avessero saputo quanto fosse semplice spiare la loro Guida suprema.

    Mr. TNT però non voleva toccare con mano le conseguenze del suo smascheramento, era certo sarebbero state sgradevoli.

    Come sempre, impacchettò i microfilm e uscì in strada. Teheran era sempre più cupa e triste, non solo a causa della crisi degli ostaggi, non solo per l’autunno o la guerra con l’Iraq… In un parco vicino, individuò la buca morta in un cespuglio sotto un albero e, dopo essersi guardato intorno, lasciò lì i microfilm. Presto i colleghi dell’ambasciata britannica li avrebbero prelevati.

    Kenji Albani

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  • Oriana Ramunno: la mia nuova avventura a Sette Chiavi 

    Nelle ultime settimane nell’ambiente della letteratura di genere si è affacciata una nuova casa editrice, Sette Chiavi è il suo nome e appartiene al gruppo editoriale Utterson accanto ad Alter Ego, Tetra- e Augh! Il Cappuccino ha incontrato Oriana Ramunno, talentuosa autrice Rizzoli che di questa nuova realtà editoriale è collaboratrice esterna. Come ha risposto alle nostre domande? (Anche se già questa è, una domanda). Vediamo.

    Parlami di Sette Chiavi, questa nuova realtà editoriale.

    Sette Chiavi è una nuova casa editrice dedicata interamente al mondo del crime e del poliziesco: il nome  è infatti un omaggio a “La porta dalle sette chiavi” dello scrittore britannico Edgar Wallace, considerato uno dei maestri del giallo. La direzione del nuovo marchio è stata affidata allo scrittore ed editor Diego Di Dio, che a sua volta ha affidato a me, Andrea Franco e Valerio Marra l’editing dei romanzi in uscita. Un vero onore e una nuova avventura nel mondo editoriale!

    Kenji Albani

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  • Max Fuschetto – Sùn Ná

    I mari sono divisori, ma talvolta uniscono i popoli. Linguaggi, musiche, tribù. I ritmi del Mediterraneo sono ponti verso l’Oltremare.

    Sognante, mistico e quasi sciamanico  quel limbo magico da cui Massimiliano Fuschetto ci parla, nella lingua Yoruba.  Soffia, l’autore, costruisce e immagina, dalle acque di Partenope sino alla Nigeria, Togo e Benin. Con l’antica civiltà ellenistica traccia contaminazioni, reintrecciandosi a essa disegna percorsi. Onirico e aperto verso scambi musicali è Oniric State of Mind, in cui la mente è filosofia, riflessione, elevatezza.

    Sergio Cimmino

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  • I fratelli Inzaghi

    <<È sindrome del re di coppe, dottore?>>

    Il giovane Inzaghi stava curvo sulla sua poltrona, davanti a quella dell’analista. Con la mano si copriva la fronte.

    <<Indubbiamente nella storia abbiamo visto allenatori bravissimi ad alzare coppe e trofei, ma non altrettanto a vincere messi di scudetti.>>

    Il giovane Inzaghi ora piagnucolava. <<Ma Bersellini… Ma Boskov… Anche loro, specialisti di coppe, qualche scudetto sono pure riusciti a cucirlo, addosso alle loro squadre.>> Si fermò un attimo. Fissò il dottore. <<Boskov in realtà anche più di uno, e in più Paesi…>>

    Come mosso da estrema pietà, il dottore tirò fuori dalla tasca un mazzo di carte napoletane. Chissà perché lo aveva, poi. In tasca. <<Guardi me, adesso!>>

    Ovviamente al paziente non balenò neanche per un istante l’idea che al dottore venisse in mente di fare dell’ironia idiota spezzando quella pausa con un “Partitina?”.

    E dunque, meticoloso al massimo, il dottore tirò fuori dalla scatola il mazzo, e cominciò a sfogliare le carte una a una. Ne stava selezionando un certo numero: erano i re dei vari semi.

    <<Dottore, vuole comunicarmi qualcosa?>>

    L’analista gli lanciò uno sguardo distratto, come fosse un contabile che stava aggiornando il registro. <<Un attimo e lo saprà.>>

    Poi volse verso di lui la carta di un uomo baffuto con la calzamaglia gialla, gonnellino rosso e mantello anche ‘esso rosso sulla parte esterna, corona blu e spada blu con elsa gialla. Era il re di spade, naturalmente.

    Gianluca Vivacqua

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  • Ci prendiamo un gelatino?

    Forse la cosa migliore dei film di Nanni Moretti è che quasi sempre vi si trovano tre o quattro frasi – spesso all’apparenza banali – che sono degne di essere ricordate. Il più delle volte si tratta di frasi prive di effettivo significato politico o simbolico: ma è possibile politicizzarle, o simbolicizzarle, a piacimento. È il caso, per esempio, di “Ci prendiamo un gelatino?”: vi si può vedere un riferimento immediato, scherzoso, alla guerra fredda privata tra il personaggio di Moretti, Giovanni (l’ennesimo alter ego), e la moglie, Paola (Margherita Buy), che vuole lasciarlo (e nel dire quelle parole, Giovanni sta tentando un disperato approccio di riconciliazione); nello stesso tempo, più in grande, vi si può anche leggere un accenno alla Guerra fredda tra blocco occidentale e blocco comunista che fa da sfondo al film – nel film – diretto da Giovanni. Ma il gelato è un po’ il leit motiv alimentare del film (come lo era il latte macchiato in Aprile, continuazione dell’esperienza esistenziale iniziata nel terzo capitolo di Caro diario). Giovanni infatti ha un rituale privatissimo ogni qualvolta si accinga a iniziare un nuovo film: esso prevede la visione con tutta la famiglia di una vecchia pellicola in bianco e nero – Lola – accompagnata dalla degustazione di gelato zenzero e cannella, meringa alla nocciola “tonda e gentile” e pistacchio di Bronte.

    Gianluca Vivacqua

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  • Champions League, Euroderby in semifinale: Inter e Milan si affrontano per un posto a Istanbul

    Una squadra italiana si giocherà il trofeo nella finale di Istanbul del 10 giugno: non succedeva da sei anni. Real Madrid-Manchester City sarà l’altra semifinale.

    Missione compiuta. L’Inter di Simone Inzaghi chiude la pratica Benfica a San Siro con un pareggio per 3-3 (dopo lo 0-2 dell’andata di Lisbona) e vola in semifinale di Champions League. Dove ad attenderla ci saranno i cugini del Milan, in un euro-derby milanese che si preannuncia imperdibile.

    A chiudere la pratica portoghese, ci hanno pensato Nicolò Barella – che ha aperto le marcature al 14′ -, Lautaro Martinez – sbloccatosi al 64′ – e poi Joaquìn Correa al 79′. Il Benfica non si è comunque tirato indietro e ha per due volte riacciuffato l’Inter: prima con Fredrik Aursnes, per il temporaneo 1-1, poi con Antonio Silva che ha accorciato le distanze all’86,’ seguito dal definitivo pareggio di Musa in pieno recupero (95′). Ora qualche settimana di pausa dagli impegni europei, in attesa del doppio big match contro il Milan, che l’altroieri ha strappato l’altro biglietto per le semifinali di Champions pareggiando 1-1 a Napoli (1-0 all’andata).

    Il 9 maggio e il 16 San Siro ospiterà l’attesissimo euro-derby. E una squadra italiana, dunque, anzi milanese, si contenderà certamente il trofeo europeo più ambito il prossimo 10 giugno all’Atarük Olympic Stadium di Istanbul (Turchia). Non succedeva da sei anni: l’ultima fu la Juventus a fine stagione 2016-17. L’ultima squadra di Milano a giocare la finale fu l’Inter nel 2010: l’anno dell’indimenticato triplete di José Mourinho. A sfidare l’Inter o il Milan sarà la vincente dell’altra semifinale, Real Madrid-Manchester City. La squadra inglese è infatti l’ultima semifinalista accertata dopo che l’1-1 di Monaco contro il Bayern non ha scalfito il successo rotondo dell’andata a Manchester (3-0).

    Francesca Annalisa Lavista

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  • Un Cappuccino in libreria

    Caro Pier Paolo Dacia Maraini (Neri Pozza 2022)

    Commosso ricordo dell’amico Pier Paolo Pasolini da parte della scrittrice Dacia Maraini, questo libro si presenta come una raccolta di lettere indirizzate al grande intellettuale – poeta, scrittore, regista – tragicamente scomparso nella notte del 2 novembre 1975 in circostanze che ancora oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, non sono state ancora del tutto chiarite.

    In esse l’autrice rievoca con partecipazione e profonda emozione ricordi di Pasolini, a lei e Moravia legato da grande amicizia, di momenti, conversazioni e viaggi compiuti insieme e nei quali, oltre allo stesso Moravia, compaiono anche personaggi come Maria Callas, legata allo scrittore da profondo affetto.

    Figli della libertà Paullina Simons (Rizzoli 2023)

    Nuovo romanzo dell’autrice de Il Cavaliere d’inverno, stupendo best seller apparso in Italia esattamente vent’anni fa e del quale quest’ultimo è sostanzialmente il prequel.

    E’ narrata, infatti, la storia di Gina, appena sbarcata a Boston dalla Sicilia, ed Harry Barrington, entrambi travolti da un amore inatteso e passionale che, al di là delle differenze sociali, li porterà a dover prendere la decisione più importante della loro vita.

    Il rosmarino non capisce l’inverno Matteo Bussola (Einaudi 2022)

    Il mondo femminile narrato sotto le sue molteplici sfaccettature attraverso le vicende delle diverse eroine di questo libro, è questo il vero protagonista dell’ultimo romanzo di Matteo Bussola.

    Sono donne comuni, “normali”, che nella loro quotidianità si trovano a confrontarsi con la lotta più grande che ognuno di noi affronta e spera di vincere, quella per l’Amore e la Felicità.

    Roma, Napoli e Firenze Stendhal 1817

    Tra i libri di viaggio probabilmente è il più celebre.

    Nato a partire dal 1816, anno dell’arrivo a Milano del suo giovane autore, l’intera opera subisce ripetuti interventi negli anni successivi, ma rimane sostanzialmente un ammirato omaggio al nostro Paese da parte dell’Autore che forse, più di ogni altro, ne ha apprezzato le bellezze naturali e artistiche, pur conoscendone le pecche in primo luogo sociale e di carattere, perfettamente espresse nelle sue opere ed in questa più di tutte.

    Vittoria Caiazza

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