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  • SOPRAVVISSUTI. Cinema 22

    Il cinema nell’anno 2022 si presenta come un’immane collezione di paradossi.

    L’anno che inaugura, dopo gli eventi del precedente biennio, l’auspicata ripresa a pieno regime della macchina-cinema, accosta fenomeni a prima vista inconciliabili, come in una simulazione impazzita.

    Volendo partire dal mainstream, l’annata certo testimonia lo spaesamento della grande industria: tirata su un lato nell’orbita dei grandi franchise, sull’altro deologiche sempre più pressanti, la macchina delle major naviga a vista, all’incerto inseguimento di acque più tranquille. Se lo sfruttamento delle più grosse proprietà intellettuali (da Star Wars a Jurassic Park, alla rinascita miliardaria di Top Gun) è insieme l’ancora e il ponte verso il nuovo, quello stesso immaginario è terreno di scontro tra vecchie e nuove visioni del mondo.

    Fabio Cassano

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  • 1. Mr Tnt fa una buona azione

    Teheran, fine estate 1980 

    Il ritratto dello scià lo accolse in aeroporto mentre veniva demolito pezzo per pezzo dalle ruspe. Lo scià era morto da poche settimane, poco prima dell’attentato alla stazione centrale di Bologna. Mr. TNT si guardò intorno per un attimo. C’era molta tristezza, ma era lì per fare il suo lavoro. Dopo aver cambiato le lire in riyal uscì nel parcheggio dove c’erano dei tassisti molto cerimoniosi. «Taxi! Taxi! Albergo di lusso per molto buono ospite del paese degli arii, erede dell’impero persiano». Mr. TNT scelse il meno untuoso. «All’albergo migliore di Teheran». Montò a bordo. «La porto nel migliore, sì». Il tassista partì nella polvere del deserto. Mr. TNT controllò il paesaggio. La sterminata capitale iraniana era una via di mezzo fra Baghdad e Mosca, ma evocava anche l’India. Vide alcune gru. 

    Kenji Albani

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  • Educare, formare e formarsi: non solo una questione pedagogica

    L’educazione dell’uomo è uno dei temi che indubbiamente occupano un posto centrale nella società. La carenza di prospettive stabili ci pone di fronte alla dura condizione del precariato, ed è a questo punto che scuola ed educazione arrivano come un faro per far si che l’uomo possa costruire la propria identità. Alle istituzioni spetta uno dei compiti più ardui, quello di formare gli uomini e le donne del domani. La pedagogia, antica disciplina che affonda le sue radici nella filosofia, invita l’uomo a interrogarsi, spingendolo verso la ricerca e il pensare criticamente per raggiungere la sua pienezza, e orientandolo verso una maggiore consapevolezza. L’uomo e la sua interiorità sono l’obiettivo comune che lega da sempre filosofia e pedagogia. L’educazione non può che essere plasmata dall’ambiente, ragion per cui tutti gli eventi che si susseguono la influenzano e la determinano. Ecco perché la società è un sistema complesso, dove ciascuno di noi vive formandosi per poi formare a sua volta. Tuttavia i processi di globalizzazione hanno contribuito all’impoverimento del fattore umano  e fatto emergere una serie di aspetti non propriamente sani per la crescita degli individui: in primis la destrutturazione della famiglia, che evidenzia la frammentarietà dell’uomo. Avere un progetto basato sull’educazione non può che migliorare il sistema dei valori e avviare l’uomo verso una realtà più concreta ed edificante.

    Jacques Rousseau filosofo, scrittore e pedagogista svizzero

    Maria Simona Gabriele

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  • Andrea  Carlo Cappi, il duro della scrittura

    A. C. Cappi è un autore milanese. Nato nel capoluogo lombardo nel 1964, si divide fra l’Italia e la Spagna. Il suo libro più noto è Morte accidentale di una lady,  sull’incidente fatale occorso a Lady Diana nel 1997. Cappi fa parte della scuola dei Duri di Milano, la corrente letteraria fondata da Andrea G. Pinketts.

    E allora, Andrea: presentati ai lettori del Cappuccino.

    Mi definisco “autore pulp polivalente”, dove “pulp” non è l’etichetta di moda negli anni Novanta bensì quella originaria di “narrativa popolare”; e “polivalente” implica sia che non mi occupo di un unico genere, sia che non faccio solo questo. Come scrittore copro quasi tutti i generi di letteratura di intrattenimento: serie noir e spy-story, ma anche  romanzi su eroi dei fumetti, da Diabolik & Eva Kanta Martin Mystère (con quest’ultimo ho vinto il Premio Italia 2018 per il miglior fantasy); e non mi sono fatto mancare neanche altre tipologie.

    Kenji Albani

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  • Addio Gianluca!

    Il 6 gennaio scorso è morto in una clinica di Londra, dov’era ricoverato dal 21 dicembre, l’ex calciatore Gianluca Vialli. Da cinque anni combatteva contro un cancro al pancreas. Gioiello della Cremonese e poi dioscuro della Sampdoria, nel ’92 venne ingaggiato dalla Juventus a cui mancava da decenni un grande attaccante italiano. Conquistati in bianconero uno scudetto (il secondo della carriera dopo quello con la Samp), una Coppa dei Campioni, una Supercoppa europea una Coppa Italia e una Coppa Uefa (che si aggiungevano alla Coppa delle Coppe , alla Supercoppa italiana e alle tre Coppe Italia degli anni blucerchiati) decise di proseguire la propria carriera all’estero, in Gran Bretagna, iniziando così una tendenza che si sarebbe consolidata nei decenni successivi (si può dire dunque che fu uno dei “padri” della diaspora dell’italica pedata). 

    G. V.

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  • Giorgione: “Il segreto della mia cucina? Il culto della convivialità!”

    Vir bonus coquendi peritus: è questa la prima definizione che fa venire in mente Giorgio Barchiesi, l’esperto e simpatico ristoratore, con un passato da veterinario,  reso popolare in tv da una rubrica di ricette per il canale Gambero Rosso. Un uomo profondamente devoto alle tradizioni alimentari del suo territorio e con un gusto antico del mangiare, il prodotto di un’educazione quasi millenaria alla sostanza del sapore e all’essenzialità della preparazione. Lontano anni luce dalla parola sofisticato, sia sul piano formale sia tecnico. Ha un volto filosofico, galileiano, Giorgio detto Giorgione (quasi a farne un omonimo umbro-latino di un pittore veneto), e una giovialità austera e sincera che  non avresti disdegnato di scoprire anche nello scienziato pisano. Raffinato mastro cuciniere, che però dietro ai fornelli è capitato quasi per caso (“Nella mia vita ho fatto mille mestieri, nel mondo della ristorazione e della culinaria mi sono trovato per qualche strano e inaspettato giro del destino”). E a suo modo, anche un grande mattatore delle scene.

    Gianluca Vivacqua

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  • Diario di guerra (21 dicembre- 26 gennaio)

    21 dicembre: respinti dagli ucraini attacchi russi vicino a 25 villaggi nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Lugansk. Zelensky in visita ufficiale negli Stati Uniti.22 dicebmre: al Congresso Usa 

    Zelensky come Churchill. “L’Ucraina vive e combatte, non ci arrenderemo mai!” Gli Usa denunciano: la Corea del Nord ha fornito armi ai mercenari russi.

    23 dicembre: bombe russe su Kharkiv. A Mariupol gli occupanti demoliscono il teatro, già bombardato in marzo e poi usato come rifugio. Il G7 finanziario conferma l’incrollabile sostegno a kiev, che nel corso del 2023 potrà beneficiare di altri finanziamenti per un totale di 32,7 miliardi di dollari.

    a cura di Gianluca Vivacqua

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  • Mercoledì, la serie Netflix dedicata alla primogenita Addams

    Si sa, la famiglia Addams è sempre stata completamente strana, fuori dal mondo, una vera e propria famiglia di outsiders e freack, se così vogliamo dire.

    La prima apparizione di questa famiglia è stata in una serie di vignette a partire dal 1938, creata da Charles Addams.

    A partire dagli anni sessanta queste vignette hanno ispirato una gran quantità di prodotti per i media audiovisivi.

    Il personaggio di Mercoledì è quello che più di tutti ha subito cambiamenti ed evoluzioni nelle diverse trasposizioni che ha avuto. Le ultime rappresentazioni sono quelle che si somigliano di più tra di loro.

    Mercoledì, la serie Netflix

    Ed è qui che si arriva ad una serie televisiva interamente dedicata a lei disponibile su Netflix dal 1° di Novembre.

    Ci sono alcune precisazioni da fare il merito. La serie non è un prodotto da attribuire completamente a Tim Burton, malgrado sia stata pubblicizzata così. Infatti Burton si è occupato soltanto della regia dei primi quattro episodi della serie, per la restante parte appare soltanto come produttore esecutivo.

    La serie, in otto episodi, è completamente incentrata sul personaggio di Mercoledì, agli altri membri della famiglia è stato dedicato pochissimo spazio, infatti essi appaiono soltanto in pochi episodi, addirittura c’è chi appare solo per un cameo di pochi minuti in un solo episodio.

    La trama

    La storia inizia con Mercoledì che viene iscritta ad una nuova scuola, la Nevermore Academy, un apposito collegio per chiunque abbia delle abilità particolari.

    Infatti la scuola è completamente popolata vampiri, licantropi, sirene, gorgoni e diverse altre creature che non vengono effettivamente etichettate.

    In questo modo gli Addams  sono stati resi… poco Addams.

    Rosy Talarico

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  • Avatar: La Via dell’Acqua

    di Fabio Cassano

    Nei tredici anni che separano Avatar: La via dell’Acqua dal suo predecessore, l’industria del cinema è mutata a grande velocità: il nuovo film di James Cameron irrompe in un cinema smaliziato che ha visto interi franchise nascere e morire, la proliferazione di recuperi e operazioni nostalgiche, un impiego sempre più uniforme delle tecniche e dei modi espressivi che lo stesso Avatar aveva aiutato a consolidare. Al di là di lunghi dibattiti sull’impatto culturale del capostipite (immenso per alcuni, nullo per altri), è innegabile come il film del 2009 abbia a suo tempo innescato  un’impressionante accelerazione della macchina-cinema: l’irruzione di un immaginario nuovo, archetipico e derivativo quanto vibrante, una fusione di tecnica e immaginario tanto naturale e perfetta da obbligarci a ripensare l’artificio nel cinema.

    Per quello che è il suo orizzonte artistico, Avatar: La via dell’Acqua è una reliquia di un cinema che fu: un intrattenimento ingenuo, ignaro del cinema d’oggi e della sua innocenza perduta.

    Fabio Cassano

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  • Un Cappuccino in libreria

    La città di vapore Carlos Ruiz Zafon (Mondadori 2021)

    Opera apparsa postuma in Italia del grande scrittore spagnolo scomparso nel 2020, si presenta al devoto lettore come una raccolta di undici meravigliosi racconti, alcuni dei quali già pubblicati singolarmente in Spagna. Vere e proprie perle che rappresentano un antefatto o comunque un collegamento con il ciclo del Cimitero dei Libri dimenticati – la meravigliosa saga aperta dal capolavoro di Zafon, L’ombra del vento – grazie alla riproposizione di personaggi e atmosfere che riconfermano, ove mai ve ne fosse bisogno, il talento di uno scrittore straordinario, troppo presto scomparso, e che in Spagna è stato incoronato come il giusto erede di Cervantes.

    Caminito Un aprile del Commissario Ricciardi Maurizio De Giovanni (Einaudi 2022)

    Torna Maurizio De Giovanni e torna con la sua creazione più bella, il Commissario Ricciardi, in una nuova avventura nella quale il protagonista, nonostante l’amarezza delle sue giornate, si troverà a dover risolvere un nuovo delitto, quello di due giovani i cui corpi vengono ritrovati in un boschetto.

    E’ il 1939 e sono passati cinque anni dalle vicende descritte ne Il pianto dell’alba e dal triste epilogo della sua storia con l’amata Enrica, ma la piccola Marta, unico frutto e ricordo di quell’amore mai tramontato, cresce e reclama la vita.

    Nerone La rinascita di Roma e il tramonto di un Imperatore Alberto Angela (HarperCollins Italia 2022)

    Ultimo capitolo della trilogia dedicata a Nerone e preceduto da L’ultimo giorno di Roma (HarperCollins Italia 2020) e L’inferno su Roma (HarperCollins Italia 2021), il libro si apre all’indomani del grande incendio del 64 d.C. allorchè sulle ceneri di una Roma distrutta e devastata dalle fiamme l’Imperatore che passerà alla storia come un folle incendiario si erge a salvatore e restauratore della Città.

    Ma Nerone non ha la grandezza di Cesare o Augusto e lo dimostrerà.

    I grandi classici

    Il grande Gatsby Francis Scott Fitzgerald 1925

    Capolavoro della letteratura americana, Il grande Gatsby è la rappresentazione più viva e spietata dell’età d’oro del jazz, attraverso tutte le fragilità e le falsità nascoste dalle luci accecanti dell’America degli anni Venti.

    Ambientato a New York nel 1922, narra la storia e il dramma di un uomo vero in un mondo fasullo e cattivo, nel quale l’inutilità ed il vuoto sono miseramente nascoste dalle dorate serate danzanti nelle quali i protagonisti sembrano quasi volersi stordire per sfuggire all’aridità ed all’amarezza delle loro esistenze.

    Vittoria Caiazza

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