Home

  • “Da grande voglio diventare un calciatore”: il calcio e i ragazzi, tra aspirazione collettiva ed educazione al vivere sociale

    Il calcio: a un tempo metafora e specchio dei nostri tempi. Passare, sopra il rettangolo verde, dai valori dello sport a quelli di una società super-competitiva è un attimo: eppure per i nostri ragazzi il richiamo del pallone e delle scarpette bullonate è sempre fortissimo. “Da grande voglio diventare un calciatore”: un desiderio che continua a essere in cima alla hit parade delle loro aspirazioni. Ma ben venga il calcio, perché no, a patto che infonda in essi la cultura sportiva e li appassioni al gusto di prendere una posizione su questioni e argomenti, compensando così in una certa misura le mancanze di una scuola che, non solo per sua colpa,  li rende sempre più apatici. Mal venga, invece, quando diventa motivo di emulazione di comportamenti indegni, che i più fragili o i più influenzabili riterrebbero si possano trapiantare persino a scuola. C’è veramente qualcuno capace di farsi irretire dal fascino malsano, maledetto, del tifoso terrorista, che innesca la guerriglia urbana e spesso non si fa scrupolo a perpetrare stragi? Purtroppo sì. E mamma e papà che fanno? Spesso, inconsapevolmente, sono loro a compiere il primo passo che porta i figli all’accettazione di certi modelli e comportamenti. Come si sanziona un genitore che dagli spalti, durante la partita del figlio, incita quest’ultimo a non avere rispetto degli avversari? Ci vorrebbe un arbitro che alzi il cartellino rosso.

    Maria Simona Gabriele

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • Mystfest 2023: il cinquantesimo

    Nella settimana dal 26 giugno al 2 luglio si è tenuto il Mystfest numero cinquanta a Cattolica. Bagnata dal mar Adriatico, sulla riviera romagnola, e confinante con le Marche, d’estate la cittadina accoglie migliaia di turisti, anche per il Mystfest, il  festival della letteratura gialla e del mistero che, come detto, quest’anno ha soffiato sulle cinquanta candeline.

    Nato nel lontano 1973 da un’idea di  Enzo Tortora, che si era accorto che molta gente, in spiaggia, leggeva gialli, il Mystfest di quest’anno ha potuto fregiarsi – com’era giusto per un’edizione di lusso –  di nomi di prestigio come Walter Veltroni e il sempre presente Carlo Lucarelli.  Focalizziamo la nostra attenzione su venerdì 30 giugno e sabato 1° luglio.

    Kenji Albani

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • 7. Eroina rossa

    1980

    Neve.

    Anche se Mr. TNT aveva viaggiato fino all’Afghanistan, aveva visto così tanta neve che per lui era abbastanza.

    «Sono stanco della neve» si lasciò andare.

    Nessuno dei contrabbandieri che lo accompagnavano gli si rivolse, era come se lui non avesse mai parlato.

    Mr. TNT represse la disapprovazione, non era lì per parlare dei suoi sentimenti, li celava sempre, come di prassi. Era il suo lavoro.

    La colonna continuò la marcia lungo la mulattiera. Tiravano con sé gli asini carichi all’inverosimile. 

    Kenji Albani

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • L’Ue e le sue istituzioni: manuale per l’uso 

    Intervista con Carlo Corazza, portavoce del Pe in Italia

    L’Ue. Una branca dello scibile a cui sarebbe stato utile, forse, che la Fabbri editori avesse dedicato uno di quei libri dei Perché così popolari come integrazione dei testi scolastici tra gli anni ’80 e i ’90: a quel tempo, probabilmente, il libro si sarebbe intitolato I perché della Cee o della Ce, una denominazione che a un cittadino italiano, come a qualsiasi altro del resto della comunità, evocava un organismo ancora lontano dalla vita quotidiana del suo Paese. Eppure, dalla condivisione dell’acciaio e del carbone fino al trattato di Maastricht, molta strada era stata già fatta: e la Ue – sigla che entra in vigore ufficialmente dal 1992 – dalla Cee/Ce eredita anche le principali istituzioni politiche. Decisamente cambiata è oggi la percezione della sovranazionalità dell’Unione europea: se fino all’introduzione dell’euro e dei parametri di stabilità economica essa veniva avvertita, appunto, come qualcosa di sostanzialmente indefinito e abbastanza distaccato dalla realtà dei singoli Stati, da quel momento essa diventa sinonimo di primazia basata su un rigido sistema di controlli. Gli euroburocrati, la struttura euro-kafkiana: facili argomenti per una propaganda ostile. 

    Gianluca Vivacqua

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • Diario di guerra (28 giugno-25 luglio)

    28 giugno: raid russo su una pizzeria a Kramatorsk, 8 morti (tra cui 3 ragazzi) e 17 feriti. Missione di pace del cardinale Zuppi a Mosca.

    29 giugno:  Prigozhin rifiuta di firmare il contratto col ministro della Difesa russo. Wagner non combatterà più in Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: “Il 58% degli ucraini è pronto a resistere per anni”. 

    30 giugno: gli ispettori non trovano alcuna traccia di mina o di esplosivi nella centrale di Zaporizhzhia. Kiev: in 24 ore russi colpiti 13 volte.

    a cura di G.V.

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • Io viva

    Io viva

    con un corpo solo

    che non basta.

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • La gioia del sapere: ricordo del Prof. Nuccio Ordine

    Se n’è andato all’improvviso meno di un mese fa, il 10 giugno, all’età di 64 anni e dopo un breve ricovero nell’Ospedale di Cosenza a causa di un improvvisato ed inaspettato malore che lo aveva sorpreso nella propria abitazione,  Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura Italiana e Teoria della letteratura presso l’Università della Calabria, storico e saggista difamamondiale, critico letterario, considerato tra i massimi studiosi del Rinascimento e dell’opera e del pensiero di Giordano Bruno, lasciando un vuoto potente ed incolmabile nel mondo accademico e culturale di tutto il Paese.

    Era nato a Diamante (CS) il 18 luglio 1958 ed aveva insegnato in prestigiosissime Università (Yale, New

    York, Parigi, Tours, Berlino) ricevendo premi ed onorificenze in giro per tutto il mondo grazie al suo lavoro ed alla sua smisurata cultura. Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e Membro dell’Académie Royale de Belgique, aveva ricevuto cinque dottorati honoris causa e il Sigillo d’Ateneo dell’Università di Urbino, era stato Presidente del Centro Internazionale di Studi telesiani, bruniani e campanelliani di Cosenza e proprio recentemente aveva vinto il Premio Principessa delle Asturie, che avrebbe dovuto ritirare il prossimo autunno.

    Vittoria Caiazza

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • BABYLON FALLING: Kenneth Anger vive

    Occorrerà del tempo per metabolizzare la perdita di un artista quale Kenneth Anger, almeno quanto è occorso al regista californiano per consolidare la sua fama di guru del cinema sperimentale. L’autore di capisaldi dell’underground come Scorpio RisingFireworks (suo folgorante esordio del 1947) e Lucifer Rising riassume nella sua opera almeno tre generazioni del cinema americano e della sua vertiginosa evoluzione; nel contempo non è mai probabilmente esistito (e difficilmente si ripresenterà) un regista tanto in grado di riassumere e influenzare il corso del cinema d’oltre Atlantico e di imporvi insieme un approccio totalmente eretico, che allo sdoganamento dell’iconografia gay accosta le suggestioni di un’europa antica, ai fuochi del Quattro Luglio il Cesare del Caligari, al culto della moto quello della Donna Scarlatta di Thelema. Decadente, lisergico, provocatorio, esoterico, Anger ha ispirato a più riprese intere generazioni di cineasti a ogni latitudine, da sperimentatori indefessi come Guy Maddin a giganti dell’arthouse odierna come Nicolas Windig Refn, a dinamitardi del cinema come Dennis Hopper, Rainer Fassbinder e Alejandro Jodorowsky,  in un equilibrio irripetuto tra occulto, cultura pop e etereodossia sessuale e spirituale. 

    Fabio Cassano

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • Under 20, il sogno Mondiale dell’Italia si ferma infinale: trionfa l’Uruguay

    Evidentemente non è proprio un periodo fortunato per le finali di calcio
    disputate dall’Italia. Nel giro di dodici giorni, infatti, arriva la quarta
    sconfitta nell’atto conclusivo di una competizione internazionale tra club
    (Roma, Fiorentina, Inter) e Nazionale Under 20. Rimane comunque la
    grandezza del percorso affrontato dagli azzurrini allenati da Carmine
    Nunziata, che si arrendono nella finale Mondiale contro un ottimo Uruguay
    a quattro minuti dalla fine dei tempi regolamentari: il decisivo (e
    meritatissimo) 1-0 porta la firma di Luciano Rodriguez.


    Dopo la terza posizione del 2017 e il quarto posto del 2019, la medaglia
    d’argento è comunque il risultato migliore raggiunto dalla Nazionale di
    categoria e ribadisce la buona caratura del movimento giovanile tricolore.
    Niente primo titolo iridato della storia al debutto assoluto in una finalissima
    a un Campionato del Mondo Under 20. Ma, dei quattro è quello in cui si può
    recriminare di meno. All’Estadio Unico Diego Armando Maradona di La
    Plata (Argentina) l’Uruguay sceglie di fare subito la partita e mette in seria
    difficoltà gli azzurri, costretti ad alzare le barricate in difesa e a giocare di
    rimessa. In sostanza l’Italia non crea mai un’azione offensiva nel primo
    tempo, mentre i sudamericani si rendono pericolosi in due occasioni: al 23′ il
    portiere Desplanches s’inventa una prodezza miracolo sul colpo di testa di
    Duarte, mentre al 40′ l’intesa tra Rodriguez e lo stesso Duarte si stoppa a
    centimetri da una deviazione che poteva regalare il vantaggio.

    Francesca Annalisa Lavista

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz

  • Questo mondo non mi renderà cattivo – Il ritorno di Zerocalcare su Netflix

    A distanza di quasi due anni dall’amatissima serie Strappare lungo i bordi , Zerocalcare fa ritorno su Netflix con una nuova serie animata, Questo mondo non mi renderà cattivo, disponibile in sei episodi dal 9 Giugno sulla piattaforma.  
    Questo mondo non mi renderà cattivo è, però, una serie molto diversa rispetto a Strappare Lungo i bordi. 
    Infatti la prima serie di Zerocalcare mette in scena perfettamente i pensieri dell’autore con tutte le sue più disparate ed infinite digressioni. 

    Da Strappare lungo i bordi sono emersi tutti i complessi psicologici di Zero e della sua cerchia di amici, complessi che in realtà fanno parte dell’intera generazione dei millennials, contemporanea dei personaggi della serie.

    Rosy Talarico

    Leggi di più al link il Cappuccino – Attualità – A magazine created with Madmagz