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  • Robert Towne, l’uomo nell’ombra

    Robert Towne, l’uomo nell’ombra

    Non sempre la storia del cinema si fa a suon di titoli e nomi illustri; dallo star system alla teoria dell’autore, ogni avventura del raccontare per immagini mobili ha sempre gravato anche sulle spalle di figure silenziose e in ombra, autori dalla vena personalissima e insieme al servizio di un cambiamento di cui spesso hanno dovuto passare ad altri il testimone.

    La carriera di Robert Towne, sceneggiatore e regista, sembra essersi consumata in gran parte nel silenzio privo di fanfare di un mestiere umile, chino su quei copioni che sono un po’ testo poetico, un po’ drammaturgia, un po’ manuale del film che sarà o forse no. Eppure è difficile scansare l’importanza di una figura come Towne nella tumultuosa evoluzione di Hollywood, la dirompente carica innovativa di una scrittura esistenziale, affilata, crudele e umana insieme di un autore la cui visione trascende il prodotto finito che l’oggetto-film.

    Fabio Cassano

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  • L’età fragile vince il Premio Strega

    L’età fragile vince il Premio Strega

    Si è tenuta lo scorso 4 luglio la serata conclusiva della LXVIII edizione del Premio Strega, che quest’anno ha visto quale vincitrice la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio con L’età fragile (Einaudi).

    Con 248 voti la scrittrice, già autrice del bellissimo romanzo L’Arminuta (Einaudi, 2017), da cui è stato tratto anche un film, si è imposta sugli altri finalisti: Dario Voltolini con Invernale (La nave di Teseo) che ha ottenuto 243 voti, Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio) che ha ottenuto 213 voti, Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli) che ha ottenuto 195 voti, Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori) che ha ottenuto 193 voti e Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (Minimum fax) che ha ottenuto 126 voti.

    Donatella Di Pietrantonio, classe 1962, non è nuova ai premi più prestigiosi del panorama letterario italiano, proprio con L’Arminuta aveva vinto nel 2017 il Premio Campiello e precedentemente, nel 2014, il Premio Brancati con Bella mia, ambientato a L’Aquila ed incentrato sul tema del terremoto del 2009.

    L’età fragile, uscito nel novembre 2023 per Einaudi, è ambientato sempre in Abruzzo e si ispira ad un evento di cronaca nera, il Delitto del Morrone, un delitto da molti accostato, per la brutalità che lo ha contraddistinto al Massacro del Circeo.

    Vittoria Caiazza

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  • Il potere della Comunicazione tra Passato e Presente

    Il potere della Comunicazione tra Passato e Presente

    “Gli uomini hanno il dono della parola non per nascondere i pensieri ma per nascondere il fatto che non li hanno.”  Riflessione che non lascia equivoci  quella di Søren Kierkegaard, filosofo esistenzialista danese. Molto attuale: pensiamo al bombardamento di comunicazioni a cui siamo sottoposti ogni giorno, ogni minuto. Opinionisti, influencer, blog travel e chi più ne ha più ne metta; tonnellate di  storie, immagini, dati  che svaniscono nel giro di 24 ore: ormai quasi più nulla desta davvero la nostra curiosità. E poi cosa c’è di vero, quanto davvero comunichiamo? Spesso sentiamo  parlare di come sia cambiata la comunicazione negli ultimi anni. Velocissima, immediata; frenetica, sovrabbondante: e se è vero che possiamo ricevere notizie in tempo reale, lo è  altrettanto che siamo assuefatti a una rete che ci bombarda senza aprirci i veri canali della conoscenza e del dialogo.

    Maria Simona Gabriele

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  • Assurd – ‘O ‘Mbruoglio (2024)

    Assurd – ‘O ‘Mbruoglio (2024)

    È nei semi, nella terra, che prendono forma le radici. Quelle dei canti popolari, ritmi che camminano circolari, nascita e vita. Tradizione contadina, popolare, che passa di parola in parola, di canto in canto. ‘O ‘Mbruoglio, ottavo album del proetto Assurd che è forte di una  esperienza trentennale, fonde la storia musicale del sud alla magnificenza della world music, con una vena elettronica, un tocco agreste e viscerale. È il mandala, l’oggetto sacro, intorno a cui si intrecciano le mani sporche di terra,: lo stesso sapore antico dei canti di paranza che aprono O’ ‘Mbruoglio, cantico antico di vento e cuore.

    Sergio Cimmino

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  • 7. Ritorno a casa

    7. Ritorno a casa

    1972

    Caldo umido.

    Visto il clima, Mr. TNT non vedeva l’ora di bere una bottiglia di Coca-Cola.

    Rientrato a Saigon, meritava un po’ di riposo, soprattutto adesso che aveva fatto rapporto ai superiori nell’ambasciata britannica.

    Mani in tasca, jeans a zampa d’elefante, si avviava per le strade della capitale sudvietnamita. Doveva solo scegliere il locale che più gli piaceva.

    Fu allora che si accorse che qualcuno lo stava seguendo.

    Anche se si avvicendavano, a lui non era sfuggito il dettaglio che prima un paio di uomini in motorino e poi una donna con un cesto di uova l’avevano seguito per due minuti ciascuno. Ora era il turno di una giovane dalla minigonna così corta che aveva scritto in faccia che si trattava di una prostituta. E anche altro.

    Mr. TNT fece finta di nulla e scelse un bar, sedette all’interno che era vuoto e si sistemò a un tavolo da cui poteva controllare l’ingresso.

    La prostituta entrò, e Mr. TNT si accorse che aveva una borsetta che dondolava troppo poco. Per fortuna lui era uscito dalla sede diplomatica senza rinunciare a una Beretta.

    La vietnamita lo puntò con un sorriso, dietro di lei i due del motorino e poi la vecchia con il cesto.

    Mr. TNT non perse tempo. Strappò di tasca la Beretta e scattò in piedi minacciando la ragazza: «Sta’ ferma».

    «Ehi, ma…».

    Kenji Albani

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  • Dario Tonani, l’umile mostro sacro

    Dario Tonani, l’umile mostro sacro

    A chi bazzica la fantascienza italiana il nome Dario Tonani non è sconosciuto. Non è Valerio Evangelisti, ma Tonani si sa dar da fare nel campo letterario,specialmente nella sci-fi, anche se ha frequentato altri generi. Milanese, classe ‘59, giornalista professionista, Tonani scrive solo nei weekend perché durante la settimana non ha tempo (almeno a quanto diceva tempo fa). È arrivato in finale al Premio Urania e questo ha decretato il suo successo. Che invidia, ma niente sindrome di Procuste, please, Tonani non merita di essere stroncato da certe meschinerie. Come ha risposto alle mie domande? Vediamo.

    Sei un noto autore di fantascienza, ce l’hai fatta, qual è il tuo segreto? 

    Una domanda e due affermazioni che mi sento di riportare su binari a me più vicini. Ho un debito di riconoscenza enorme nei confronti della fantascienza e dei suoi lettori, ma nonostante una lunga frequentazione non mi ci sento accasato; in tutta la mia carriera – e credimi, sono un po’ di decenni – ho frequentato molti generi, dall’horror alla fantasy, dal thriller al noir e alla science fiction, e non mi sono mai fermato. 

    Kenji Albani

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  • Italia, uguaglianza e fraternità nazionali cercansi

    Italia, uguaglianza e fraternità nazionali cercansi

    La glorificazione del “lei non sa chi sono io” (o del “lei sa chi sono io”, alla bisogna):  il 10 luglio la Camera approva in via definitiva la cancellazione del reato d’abuso d’ufficio, compresa nella riforma della Giustizia del ministro Nordio. Per il governo si viene incontro in modo significativo agli amministratori locali, millanta volte costretti a perdere tempo ed energie per indagini dai contorni troppo spesso vaghi e indefiniti. Per gli oppositori sarà un ritorno al tempo dei signorotti liberi di infliggere angherie ed esercitare soprusi.  Eppure il loro sdegno non è andato molto oltre un cartello agitato in aula da Alleanza Verdi e Sinistra in aula, “Salva-colletti bianchi, vergogna!”.

    Più combattuta promette di essere la battaglia sulle autonomie differenziate. Contro la riforma di Calderoli, infatti, a scendere in campo non sono solo le opposizioni parlamentari, ma le regioni stesse. Alcune di esse – come la Calabria – vivono un conflitto ulcerante: sintonizzate in tutto e per tutto sulle frequenze di Palazzo Chigi, anche su infrastrutture dispendiose e non urgentissime come il ponte di Messina, ora gridano al tradimento da parte del governo che vuole abbandonarle al loro destino in nome degli equilibri di maggioranza.

    Gianluca Vivacqua

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  • Il ritorno dell’Anopheles sacharovi: maltornata malaria?

    Il ritorno dell’Anopheles sacharovi: maltornata malaria?

    Colloquio con Massimo Andreoni

    L’aria malsana delle paludi. Il pericolo ronzante. Le febbri del terzo, del quarto giorno. Il chinino. Un film vecchio, vecchissimo, in bianco e nero, o magari un’incisione ad acquaforte per il mercato antiquario (Cavour che si raccomanda l’anima a Dio, possibile soggetto): poi ecco (riecco) l’Anopheles sacharovi con i colori originali del torace e dell’addome, un marrone che tende al nero. Nel coloratissimo Salento del 2024. Fino a 70 anni fa in Italia l’Anopheles sacharovi era il principale vettore della malaria, ma, da 70 anni appunto, non se ne vedeva più una. Comunque “si deve sottolineare che l’isolamento risale alla fine del  2022 e che a distanza di circa un anno e mezzo non si sono ancora verificati casi autoctoni di Malaria in Puglia”, rassicura il prof. Massimo Andreoni, ordinario di Malattie Infettive presso l’università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Da sempre un’autorità nel settore.

    L’Anopheles Sacharovi fu descritta per la prima volta nel 1903 da Jules Favre. “Questa Anopheles ha una maggiore competenza (capacità) a trasmettere la malaria rispetto all’Anopheles Labranchiae che è abitualmente presente in Italia”, continua il professore.

    Gianluca Vivacqua

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  • Bartiromo: “Mens sana con sport sano”

    Bartiromo: “Mens sana con sport sano”

    Continuiamo a collezionare per “il Cappuccino”  i punti di vista di addetti ai lavori sull’importanza sociale e per la salute dello sport. Questo mese tocca all’opinione in esclusiva della giornalista sportiva Alessia Bartiromo.

    Alessia, l’importanza dello sport per l’essere umano da 0 a 100 anni: pregi e benefici.

    Lo sport è un elemento imprescindibile per il benessere personale, fisico e psicologico. Una sana attività fisica aiuta a star meglio con se stessi, ad affrontare le giornate con maggiore carica, a scaricarsi dalle tossine e dalle negatività e, in definitiva, a essere più positivi. Sono molto favorevole a praticarlo sin da bambini, in supporto a una crescita completa ma anche per favorire la socializzazione e sviluppare lo spirito comunitario e l’etica del lavoro, oltre che una sana psicologia nei confronti delle sconfitte. E non è un caso che, andando avanti con gli anni, coloro che hanno sempre praticato sport sono gli stessi che affrontano l’età matura con il miglior spirito, che contribuisce a diminuire i problemi fisici e le patologie. Per la mente è inoltre un toccasana, una valvola di sfogo, di distrazione ma anche e soprattutto un sano divertimento, com’è giusto che sia.

    Stefano Marino

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  • Leonora Carrington, musa di se stessa

    Leonora Carrington, musa di se stessa

    Leonora Carrington, donna e artista ribelle.

    Anticonformista per sua natura intrinseca. Insofferente alle regole, alle etichette sociali, alle cerimoniali formalità tutte portatrici di forme in-naturali sino alla deformazione dell’umano e qualunque carattere spontaneo.

     
    Leonora Carrington rifiuterà anche la definizione, da parte della critica e, il riconoscimento da parte degli artisti, come pittrice surrealista.
     
    Insofferente a qualsiasi forma di definizione che avverte come recinzione all’ agire e alla pratica  libere, la Carrington, con il passare degli anni, arriverà al (quasi) solo autoritratto, a quella forma pittorica che, coinciderà – nella sua letteratura, al (genere) dell’autobiografia.

    Claudia Dell’Era

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