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  • I dolori del (sempre) verde Salvini

    I dolori del (sempre) verde Salvini

    Problemi difficili da risolvere all’interno della Lega: le vicende del suo leader, Matteo Salvini, sembrano aver minato la fiducia degli elettori. Il ministro, dopo la fine del Conte I, ha perso molto di quel seguito che alle europee del 2019 aveva raggiunto addirittura il 34% dei consensi. Dell’appannamento salviniano si giova Fratelli d’Italia, trionfatrice alle ultime politiche. La coalizione di centro-destra, che comprende anche Forza Italia, vede la Lega in una posizione di sostanziale subalternità rispetto al partito di Giorgia Meloni. Nel momento attuale, oltretutto, all’immagine di Salvini nuoce il processo che lo attende per l’episodio legato alla gestione dello sbarco di una nave Ong in Italia.

    Andrea Rizzatello

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  • Intelligenza artificiale: la rivoluzione è in atto

    Intelligenza artificiale: la rivoluzione è in atto

    Non possiamo negare che l’intelligenza artificiale sia diventata una realtà sempre più presente nelle nostre vite. Ma quanto realmente conosciamo questo mondo parallelo che si affaccia nella nostra quotidianità, trasformandola silenziosamente?  I rischi sono diversi: per la sicurezza, le imprese, l’occupazione e addirittura per la stessa democrazia. Ma non mancano i vantaggi: uno dei principali legati all’utilizzo dell’IA nel contesto della democrazia è la promozione della trasparenza.  Pensiamo per esempio alla  Stanford University che ha sviluppato un progetto innovativo che applica l’IA alla democrazia deliberativa, al fine di sviluppare una partecipazione più ampia. La democrazia deliberativa è un modello di governo che promuove la partecipazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche attraverso il dialogo. In questo contesto  l’obiettivo è duplice: da un lato  coinvolgere il maggior numero possibile di persone nella formulazione delle politiche, per garantire una rappresentanza molto più vicina alle esigenze della popolazione; da un altro  informare gli elettori a proposito dei pro e dei contro relativi alle decisioni da assumere, al fine di facilitare il confronto sulle questioni in merito.  Il progetto della Stanford University mira a utilizzare l’IA per ottimizzare la qualità dei processi deliberativi democratici.  L’IA, infatti, è in grado di analizzare grandi quantità di dati e mettere in evidenza ciò che interessa e preoccupa i cittadini. Nella logica di questo modo di applicarla l’IA fa le veci  del classico moderatore umano all’interno di una discussione.

    Maria Simona Gabriele

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  • Ciao Totò, principe del gol

    Ciao Totò, principe del gol

    Il 18 settembre è scomparso a Palermo, sua città natale, Salvatore Schillaci detto Totò. Da tempo lottava contro un tumore al colon.

    Classe ’64, di umili origini, Salvatore, due matrimoni e tre figli, esordisce nel Messina con la cui maglia vince la classifica marcatori della  serie B stagione 88/89. Il suo bottino personale è di 23  reti.

    Si afferma, dunque, nel Messina prima di passare alla Juventus nell’annata successiva, quella della consacrazione. E dell’azzurro: il ct Azeglio Vicini lo convoca per i mondiali italiani, mondiali che porteranno la sua firma.  Con sei reti si laurea capocannoniere del torneo.  

    Occhi sbarrati a ogni rete realizzata, Schillaci, all’epoca ventiseienne, non sempre partiva da titolare; ma ogni volta che il commissario tecnico lo chiamava in causa, lui era pronto a dare il suo contributo.

    Stefano Marino

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  • Francesca Aiello: “Lo sport oggi: salute, intrattenimento e… business!”

    Francesca Aiello: “Lo sport oggi: salute, intrattenimento e… business!”

    A colloquio per il Cappuccino con Francesca Aiello,  conduttrice di Un giorno all’improvviso live, trasmissione streaming.

    Francesca, importanza e benefici dello sport per l’essere umano:  dalla gioventù alla vecchiaia.

    Quando si è giovani lo sport ha un ruolo cruciale per lo sviluppo fisico, cognitivo e sociale. Contribuisce a migliorare la coordinazione e le capacità motorie ma soprattutto favorisce autostima e socializzazione. Quando si è adulti, invece, l’attività fisica diventa essenziale per mantenere un buon livello di salute corporea e mentale. Con l’avanzare dell’età, naturalmente,  muoversi continua a giocare un ruolo importante per mantenere autonomia e una buona qualità della vita. Sotto il profilo psicologico, poi, aiuta a contrastare la depressione e il conseguente isolamento sociale. Quindi, l’attività sportiva non è solo una fonte di benessere fisico, ma anche di crescita emotiva, relazionale e psicologica per tutta la vita.

    Cosa ha rappresentato lo sport fin dall’antichità? E in particolare che valore ha oggi, nella nostra società?  

    Fin dall’antichità lo sport ha avuto una funzione sociale, culturale e spirituale importantissima. Per i Greci gli sport erano strettamente legati al concetto di armonia e corpo, al culto religioso e ai rapporti diplomatici. Ricordiamoci che loro hanno creato i Giochi Olimpici: competizioni atletiche ma anche un modo di fare politica con altri mezzi, in nome della pace e in onore agli dei.

    Stefano Marino

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  • M di Antonio Scurati: dalla pagina allo schermo

    M di Antonio Scurati: dalla pagina allo schermo

    Presentato in anteprima fuori concorso alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia e in programma su Sky per il 2025, M il figlio del secolo rappresenta la trasposizione cinematografica del primo volume della trilogia letteraria a firma di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2020 proprio con M il figlio del secolo (Mondadori), cui fecero poi seguito M l’uomo della provvidenza (2020) e M gli ultimi giorni dell’Europa (2022) sempre con Mondadori.

    La serie composta da otto puntate ed incentrate sul periodo che va dall’ascesa politica di Mussolini nel 1919, all’indomani della fine della Prima Guerra Mondiale e sfruttando il clima di insoddisfazione dei reduci, fino ai tragici giorni del 1924 in cui fu ucciso il deputato socialista Giacomo Matteotti, è interpretata da un ottimo Luca Marinelli, vincitore di numerosi premi, tra cui il David di Donatello ed oggi uno dei più celebrati attori italiani.

    Vittoria Caiazza

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  • Non aprite quella porta: un massacro lungo cinquant’anni

    Non aprite quella porta: un massacro lungo cinquant’anni

    Chiunque riveda, al ritorno nei cinema per il suo cinquantenario, l’intramontabile Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre) deve fare i conti con un semplice fatto: non siamo mai usciti dall’ombra del capolavoro di Tobe Hooper, dopo cinque decade restiamo vittime della famiglia Sawyer come di un evento filmico debordante, di quelli che sfigurano il cinema una volta e per sempre.

    Non è forse immediata per tutti la portata dell’assalto frontale che il regista texano, in quella maledetta torrida estate del ’74, sta muovendo nei confronti dell’apparato-cinema. Non aprite quella porta riuscì a fare, per l’horror, quel che due anni prima Il braccio violento della legge di William Friedkin aveva fatto per il poliziesco, nonché quel che tre anni dopo Guerre Stellari di George Lucas avrebbe fatto per la fantascienza: forsennare il proprio genere – in questo caso l’orrore – secondo le coordinate di un meticoloso realismo pseudo-documentario, trascinare lo spettatore nelle viscere della narrazione popolare con una potenza immersiva nuova, deflagrante, di quelle da cui non si torna indietro.

    Fabio Cassano

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  • Su Rodin – Rilke

    Su Rodin – Rilke

    Due giganti. 

    Rodin oramai scultore il cui stile era giunto a piena maturità quando Rilke, scrittore anche lui già noto, e, devoto, al grande “Maestro”, inizierà a scrivere la monografia sulla sua opera.

    Quello “Su Rodin” non è solo un saggio ma (altra) grande e straordinaria bellezza espressa da quella insidacabile e proverbiale poetica dell’eccelso poeta che supera e travalica la mera descrizione, l’osservazione e il puro lavoro critico per inoltrarsi, con la sua sottile sensibilità, nell’immaginario e in quel mondo complesso che è scultura, quell’arte sofisticata e capace di attraversare i mondi che si succedono scolpiti sulla pietra, quelli cari al mondo classico sino all’esplorazione più intima dello scultore tra il più grande di tutti i tempi.

    Claudia Dell’Era

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  • Leonardo Buonaterra – “Impronte”  

    Leonardo Buonaterra – “Impronte”  

    (La Stanza Nascosta Records)

    “È bello pensare che dove finiscono le mie dita, deve in qualche modo incominciare la chitarra”. Nel tatto e nel tocco risiede la musica. Ciò che tocca il cuore e l’anima sono gli ascolti, i profumi, i versi, la scrittura. Ciò che resta è dentro di noi, come un viaggio, anche senza destinazione, ma è impresso. Leo Buonaterra, cantautore, vicentino: le vette, la montagna, silenziosa nei suoi apici. Il trittico musicale, di canzoni, scelta naturale. “Impronte” è una folle ma gentile pazzia, decalcata nelle cuore. Storie “impossibili”, ma di chi supera ogni ostacolo, grazie agli occhi dell’anima.

    Sergio Cimmino

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  • Alain Delon – Destinazione notte

    Alain Delon – Destinazione notte

    L’abbiamo visto tutti, Alain Delon, fissarci occhi negli occhi in Rocco e i suoi fratelli (1960) di Visconti, il capolavoro che lo consacrò presso il pubblico italiano: faccia d’angelo e sguardo di ghiaccio, come due pugnali che feriscono la sua e la nostra notte.  Forse in meno l’hanno visto bardato di nero nel buon vecchio Zorro di Duccio Tessari (1975), un po’ di più chi lo ricorda capitalista e rampante nella “guerra fredda” al cuore de L’Eclisse (1962) di Antonioni;  qualcuno magari ne sa come del primo di tanti Tom Ripley, grazie all’intuito di René Clement che lo volle nel suo Delitto in pieno sole (1960); e ancora nudo e apollineo, sull’orlo bagnato di sole de La piscina (Jacques Deray, 1969), oppure curvo e intabarrato nel tweed di Valerio Zurlini, nel crepuscolare La prima notte di quiete (1972). Il suo più bel ruolo è però forse quello del Samurai, che nell’impareggiato Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï, 1967) del maestro Jean Pierre Melville, attraversa lo spazio metafisico del sottobosco parigino come un geroglifico in una foresta di asfalto. Tanti, troppi film da ricordare, per un volto e un corpo che hanno vissuto troppe vite senza mai tradirsi in una.

    Fabio Cassano

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  • Emergenza idrica: il caso Messina 

    Emergenza idrica: il caso Messina 

    Colloquio con Paolo Ullo

    La città calcidese amata da Montorsoli, che ha l’acqua come suo orizzonte naturale e in Nettuno (il Nettuno di Montorsoli, appunto) uno dei suoi simboli artistici è condannata da un ingrato destino a un approvvigionamento idrico travagliatissimo. A ridurla alla sete un acquedotto che è ormai più un bene culturale che un’opera di pubblica utilità. Paolo Ullo, idrologo peloritano e “messinologo”, studia da anni i problemi relativi al rifornimento idrico nella città dello Stretto. Su carenze e disservizi relativi a questo delicato fronte non ha mai smesso, con spirito catoniano, di alzare la sua voce critica.  

    Dott. Ullo, l’emergenza idrica a Messina secondo lei è un combinato disposto tra nuove condizioni climatiche e pessima gestione delle infrastrutture idrauliche? 

    Non ci sono dubbi, un quadro generale tendente a un clima sempre più torrido e siccitoso fa la sua consistente parte, ma qui abbiamo un problema strutturale, sistemico. Abbiamo un acquedotto civico costruito in fretta tra il 1901 e il 1905 – la fretta di dare alla città una degna copertura idrica – e che ha incorporato una minima parte delle sorgenti dei Monti Peloritani. Questo crea un problema di distribuzione, evidente e drammatico, con l’Amam (l’azienda per la fornitura di acqua a Messina, ndrcostretta a inseguire la città costruita oltre la quota 110 del serbatoio Gonzaga (il più elevato, sopra Montepiselli, ndr). 

    Gianluca Vivacqua

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