Home

  • Leonardo Buonaterra – “Impronte”  

    Leonardo Buonaterra – “Impronte”  

    (La Stanza Nascosta Records)

    “È bello pensare che dove finiscono le mie dita, deve in qualche modo incominciare la chitarra”. Nel tatto e nel tocco risiede la musica. Ciò che tocca il cuore e l’anima sono gli ascolti, i profumi, i versi, la scrittura. Ciò che resta è dentro di noi, come un viaggio, anche senza destinazione, ma è impresso. Leo Buonaterra, cantautore, vicentino: le vette, la montagna, silenziosa nei suoi apici. Il trittico musicale, di canzoni, scelta naturale. “Impronte” è una folle ma gentile pazzia, decalcata nelle cuore. Storie “impossibili”, ma di chi supera ogni ostacolo, grazie agli occhi dell’anima.

    Sergio Cimmino

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Alain Delon – Destinazione notte

    Alain Delon – Destinazione notte

    L’abbiamo visto tutti, Alain Delon, fissarci occhi negli occhi in Rocco e i suoi fratelli (1960) di Visconti, il capolavoro che lo consacrò presso il pubblico italiano: faccia d’angelo e sguardo di ghiaccio, come due pugnali che feriscono la sua e la nostra notte.  Forse in meno l’hanno visto bardato di nero nel buon vecchio Zorro di Duccio Tessari (1975), un po’ di più chi lo ricorda capitalista e rampante nella “guerra fredda” al cuore de L’Eclisse (1962) di Antonioni;  qualcuno magari ne sa come del primo di tanti Tom Ripley, grazie all’intuito di René Clement che lo volle nel suo Delitto in pieno sole (1960); e ancora nudo e apollineo, sull’orlo bagnato di sole de La piscina (Jacques Deray, 1969), oppure curvo e intabarrato nel tweed di Valerio Zurlini, nel crepuscolare La prima notte di quiete (1972). Il suo più bel ruolo è però forse quello del Samurai, che nell’impareggiato Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï, 1967) del maestro Jean Pierre Melville, attraversa lo spazio metafisico del sottobosco parigino come un geroglifico in una foresta di asfalto. Tanti, troppi film da ricordare, per un volto e un corpo che hanno vissuto troppe vite senza mai tradirsi in una.

    Fabio Cassano

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Emergenza idrica: il caso Messina 

    Emergenza idrica: il caso Messina 

    Colloquio con Paolo Ullo

    La città calcidese amata da Montorsoli, che ha l’acqua come suo orizzonte naturale e in Nettuno (il Nettuno di Montorsoli, appunto) uno dei suoi simboli artistici è condannata da un ingrato destino a un approvvigionamento idrico travagliatissimo. A ridurla alla sete un acquedotto che è ormai più un bene culturale che un’opera di pubblica utilità. Paolo Ullo, idrologo peloritano e “messinologo”, studia da anni i problemi relativi al rifornimento idrico nella città dello Stretto. Su carenze e disservizi relativi a questo delicato fronte non ha mai smesso, con spirito catoniano, di alzare la sua voce critica.  

    Dott. Ullo, l’emergenza idrica a Messina secondo lei è un combinato disposto tra nuove condizioni climatiche e pessima gestione delle infrastrutture idrauliche? 

    Non ci sono dubbi, un quadro generale tendente a un clima sempre più torrido e siccitoso fa la sua consistente parte, ma qui abbiamo un problema strutturale, sistemico. Abbiamo un acquedotto civico costruito in fretta tra il 1901 e il 1905 – la fretta di dare alla città una degna copertura idrica – e che ha incorporato una minima parte delle sorgenti dei Monti Peloritani. Questo crea un problema di distribuzione, evidente e drammatico, con l’Amam (l’azienda per la fornitura di acqua a Messina, ndrcostretta a inseguire la città costruita oltre la quota 110 del serbatoio Gonzaga (il più elevato, sopra Montepiselli, ndr). 

    Gianluca Vivacqua

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Partita la nuova formula Champions League 2024/25

    Partita la nuova formula Champions League 2024/25

    Cinque squadre per l’Italia e la Germania. Abbiamo da un lato le due milanesi, l’Atalanta, la Juventus e il Bologna (per i felsinei ritorno dopo sessant’ anni all’ombra della cioppa dalle grandi orecchie!); dall’altro Bayer Leverkusen, Bayern Monaco, Stoccarda, Lipsia e Borussia Dortmund. 

    La Spagna , la Francia e l’Inghilterra sono presenti con quattro squadre a testa. Spagna: Real Madrid, Barcellona, Girona, Atlético Madrid; Inghilterra: Manchester City, Arsenal, Liverpool, Aston Villa; Francia: PSG, Monaco, Brest, Lilla. 

    Le squadre partecipanti a questa nuova formula sono 36, non più divise in sei gironi da quattro, come succedeva fino alla  scorsa edizione 

    quando partecipavano in 24, bensì in un unico girone in cui ogni squadra giocherà 8 partite in prima fase (4 in casa e 4 in trasferta), contro due squadre per fascia. Le prime otto della classifica avanzeranno agli ottavi di finale. 

    L’Italia e la Germania sono state premiate grazie alla classifica di rendimento della scorsa edizione Champions League. 

    Stefano Marino

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Affondabili e inaffondabili

    Affondabili e inaffondabili

    Affondano ancora i  migranti sui barconi, ancora l’Emilia Romagna affonda sotto l’inclemenza del tempo, e ancora affonda Azione di Carlo Calenda: di quanti sono scesi dalla zattera ormai si è perso il conto. Gli ultimi sono Mariastella Gelmini, Mara Carfagna ed Enrico Costa. Venivano tutti e tre da Forza Italia: vi è già tornato Costa, che di Azione era diventato addirittura vicesegretario, le altre due potrebbero tornarvi a breve. Quella Forza Italia la cui leadership – continuiamo a sospettarlo – nel lungo periodo fa gola a Matteo Renzi, l’ex grande alleato del derelitto di sangue comenciniano.

    E pensare che nella sinistra c’è chi si illude che Renzi possa ancora essere aggregato – cooptato? – nel progetto di campo largo. Eppure egli ha sempre agito chiaramente da demolitore (qualcosa di più di un rottamatore) della sinistra.

    Gianluca Vivacqua

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Simone Farè, la Milano da Segretissimo 

    Simone Farè, la Milano da Segretissimo 

    Vi presento Simone Farè, autore milanese, classe 1979, nato un anno dopo (precisamente) dopo il sequestro Moro. Simone si dichiara un nerd di vecchio stampo e, nel 2021, ha vinto il Premio Altieri Segretissimo Mondadori con il romanzo Il pozzo dei soldati. Da sempre appassionato di letteratura di genere, si è cimentato nella scrittura ottenendo successo.

    Come ha risposto alle domande? anche se questa non è una domanda che gli ho rivolto.

    Parlami di te. Cosa fai nella vita, a parte scrivere?

    Eh, non si vive di sola scrittura! Attualmente lavoro come sviluppatore informatico presso una società milanese. Fortunatamente è un’altra attività che mi piace molto svolgere quindi non mi pesa e mi lascia sufficienti energie anche per dedicarmi ai miei libri. 

    Kenji Albani

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • 9. Sorpresa

    9. Sorpresa

    1972

    La guerra poteva finire da un momento all’altro, e per carità, era meglio non accettare i suggerimenti di Barry Goldwater nelle lontane elezioni per la presidenza americana del 1964. Perché si concludesse, il conflitto non aveva bisogno di un paio di bombe atomiche defoglianti, ma che gli statunitensi capissero la mentalità dei vietnamiti.

    Cosa ne so io, però, che sono un suddito di Sua Maestà britannica? si disse Mr. TNT mentre passava in rassegna gli ultimi prigionieri assieme ad alcuni marines e l’interprete, un sottufficiale dell’esercito sudvietnamita.

    Com’era ovvio, erano perlopiù vietcong che erano stati catturati dopo alcuni scontri nei dintorni di Saigon. Mr. TNT, l’esperienza affinata nella controinsorgenza in Africa e nei mercati di Hong Kong per quanto riguardava il modo di comportarsi degli orientali, scrutò i guerriglieri uno a uno. Capì qual era quello che poteva raccontargli molte cose utili. «È lui. Voglio lui» disse Mr. TNT.

    Kenji Albani

    Leggi di più al link https://v1.madmagz.com/magazine/2136578#/

  • Viole rose e fiori di iperico

    Viole rose e fiori di iperico

    Viole rose e fiori di iperico.

    Rammaricarsi l’uno sull’altra.
    Sopra e sotto, di noi.
    Dentro di noi, uno dentro l’altra.
    All’infinito.
    Per poi ricominciare.
    Siamo nel pieno del turbin-io di noi: nel turbinio della bufera di noi.
    Turbinio.

    tratto da Dentro, di Claudia Dell’Era

    Leggi di più al link https://madmagz.com/magazine/2136195#/

  • The Well

    The Well

    C’è solo da essere compiaciuti del buon passaparola che ha accompagnato The Well, il nuovo film di Federico Zampaglione; checché se ne pensi, da tempo il fu glorioso horror all’italiana pareva aver occupato una magra nicchia d’ombra nel panorama della produzione nostrana, appena ravvivata dall’onnipresente streaming e a digiuno di sale buie da irretire. Merito certo della paziente coltura, da parte del regista e frontman dei Tiromancino, di un pubblico affezionato, nonché di un accorto lavorio sulla forma del raccontare l’orrido e il perturbante. Trascorsa la parentesi drammatica del pur sincero Morrison, Zampaglione torna sugli amati terreni della paura, in quello che è a ogni titolo un tuffo a capofitto in un immaginario riverito e minutamente mappato; la chiave è la stessa che distingue l’intera opera filmica del cineasta romano, un’idea di cinema visionario e senza compromessi il quale, pur tra occasionali ingenuità e sbandate in fase di scrittura, non ha mai perso di vista il cuore e le viscere del suo discorso. 

    Fabio Cassano

    Leggi di più al link https://madmagz.com/magazine/2136195#/

  • Un Cappuccino in libreria

    Un Cappuccino in libreria

    Modigliani Corrado Augias (Super ET 2020)

    Saggio veramente ben scritto ad opera del giornalista Corrado Augias, volto noto della tv.

    Il libro affronta, con dovizia di particolari e forte corredo documentale, la vita e l’arte del grande pittore livornese, morto nel 1920 a Parigi dove si era trasferito nei primi anni del secolo.

    Per farlo Augias non si concentra unicamente sul protagonista del saggio, ma riesce a rappresentare alla perfezione il mondo che ruotava intorno a lui, un mondo fatto dagli uomini e dalle donne che animavano i giorni e le notti della Parigi in quegli anni, una Parigi sfolgorante, bellissima e maledetta.

    E naturalmente emerge la personalità tormentata ed il senso della pittura di Modigliani, attraverso l’evoluzione che lo portò anche attraverso la scultura fino all’affermazione di quello stile che divenne poi il suo.

    Una menzione d’obbligo merita la narrazione delle sue storie con le varie donne che lo accompagnarono nel corso del suo breve cammino, in particolare con Jeanne, il suo ultimo, grande amore, che non solo gli fu accanto nei suoi ultimi tragici giorni, ma ne seguì il destino al punto da suicidarsi il giorno dopo la sua morte.

    Vittoria Caiazza

    Leggi di più al link https://madmagz.com/magazine/2136195#/