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  • Ivana Muscoso – Do not Care

    Ivana Muscoso – Do not Care

    Dopo i progetti “Unclosed” del 2005 e “Bluexperience” del 2009, “Do Not Care” di Ivana Muscoso rappresenta l’ultima stazione dell’universo jazzistico della pianista pugliese-campana. Colta passionaria del piano e virtuosa della voce, ammirevole ed elegante esteta anche nella musica da film, nel suo album vola, sguardo attento e ali vivaci, proprio dal cinema –  Smile è un omaggio al sognante mondo cinematografico del maestro Chaplin –  alle atmosfere più intense e griffate di Do Not Care, che dà titolo al progetto.

    Sergio Cimmino

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  • Serie A, pratica-scudetto chiusa con cinque giornate di anticipo 

    Serie A, pratica-scudetto chiusa con cinque giornate di anticipo 

    Si levino i peana per Inzaghino Simone, non più soltanto re di coppe e coppette! Passando sul corpo del fratello, in un certo senso (quanto Milan scorre nel sangue del suo Filippo), alla XXXIII è riuscito a vincere il primo scudetto della sua carriera di nocchier cortese, e a regalare alla Beneamata il ventesimo, che le consente di fregiarsi della doppia stella sulle sue maglie. La via nero-lattea dal 22 aprile non è più solo nero-lattea, ma azzurro-nero-lattea. 

    Gianluca Vivacqua

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  • Governo, sospiro di sollievo alle none di aprile; guerra fratricida nel Pd 

    Governo, sospiro di sollievo alle none di aprile; guerra fratricida nel Pd 

    L’arrocco del governo sulla linea Maginot di Montecitorio funziona e così due pedine importanti come il ministro dei Trasporti e quello del Turismo non finiscono sotto scacco (3-4 aprile). Buone notizie per esecutivo e maggioranza anche dalla Basilicata, l’exclave di centrodestra incastrata tra le rosse Puglia e Campania: tiene il castrum del generale Bardi, riconfermato governatore dai suoi concittadini il 21 e 22 aprile col 56,6% delle preferenze. 

    Il caso Bari-Regione Puglia (una vicenda di voto di scambio) sfilaccia invece ancora di più il fronte di centrosinistra. Il M5S rispolvera la vocazione legalitaria (grillino-grillarda) della prima ora e toglie dalla giunta il suo assessore (11 aprile). È ora guerra aperta tra Pd e pentastellati anche nella patria del campo largo, fondato sull’alleanza politico-amministrativa tra le due forze politiche. 

    Gianluca Vivacqua

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  • C’è ancora domani ovvero il tinello delle buone intenzioni

    C’è ancora domani ovvero il tinello delle buone intenzioni

    Roma, 1946. Delia, infelicemente sposata col violento Ivano, è in difficoltà con la figlia Marcella e il burbero suocero Ottorino; sogna di lasciare la borgata con l’amante di un tempo Nino e si consola con l’amica Marisa; l’incontro col soldato americano William e le manovre per sistemare Marcella con una famiglia del centro stravolgono la sua quotidianità; frattanto incombe il referendum per la repubblica, il primo a cui le donne sono ammesse a votare.

    Giacché l’onda del successo, delle polemiche e delle lodi più o meno d’ufficio pare essersi posata, è forse possibile guardare lucidamente C’è ancora domani. Compito non facile, dato che l’esordio registico della comica Paola Cortellesi si è presentato da subito con l’intero pacchetto del cinema civile: i vari appellativi di opera necessariaimportanteurgente, la dovuta partecipazione al nobile tema della parità di genere, lo sfacciato richiamo al lascito neorealista – sul quale l’autoritratto continuo del cinema italiano pare essersi appiattito una volta per tutte. Assistere a C’è ancora domani è tanto per cambiare una missione civile, un dover essere dello spettatore, la cosa da fare pena l’esclusione dal dibattito che conta; in breve la solfa che la rinata cinematografia italiana (sempre sia lodata) propina da vent’anni in qua, premiandosi per le buone intenzioni.

    Fabio Cassano

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  • Mr. Tnt III – 4. Gli alti e bassi della vita

    Mr. Tnt III – 4. Gli alti e bassi della vita

    1972

    «Che maniaco» dicevano i marines.

    A Mr. TNT non interessava.

    Si era ostinato ad andare a recuperare il cadavere di Giacca Rossa, l’ufficiale laotiano che aveva ucciso con un colpo di M16A1 in testa.

    Così come si era imposto di fare, aveva fatto. E si era trascinato il corpo fino all’UH1 che adesso stava filando come una libellula sopra la giungla vietnamita.

    Se i marines erano troppo distratti a parlare male di lui, o ad ascoltare il rock’n’roll, Mr. TNT faceva il suo dovere.

    Si doveva sempre ricordare che la sua vita era quello: mettere le mani dov’era più sporco, fino al punto che si ritrovava le unghie nere. Non che gli facesse schifo, ma avrebbe gradito ricevere più gratificazioni. Forse le avrebbe avute da morto.

    Senza badare agli umori del cadavere che, a causa del caldo, già stava marcendo, Mr. TNT trovò qualcosa. «Interessante». Non si permise neppure un sorriso. E forse sì: sono un maniaco. Ma non si concentrò troppo sul pensiero perché aveva trovato una documentazione. La consultò, tradusse dal laotiano e dal mandarino e gli sfuggì un breve sorriso. «Trovato». Aveva appena scoperto che dietro Giacca Rossa c’era il Guoanbu cinese.

    Kenji Albani

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  • Alessandro Cirillo, autore  Action Tricolore

    Alessandro Cirillo, autore  Action Tricolore

    Nella città di Torino abita un autore appassionato di Krav Maga (l’arte marziale israeliana) e di spionaggio, o meglio guerra, o meglio azione. Si tratta di Alessandro Cirillo, classe 1983, che nell’ultimo periodo è arrivato in finale alla III edizione del Premio Stefano Di Marino con il racconto “Lethal Omega – Diserzione non autorizzata”. Inoltre, al momento, sta selezionando racconti thriller di massimo tre cartelle dattiloscritte (una cartella dattiloscritta di 1.800 battute) per la casa editrice di Moncalieri Tripla E (fra poco si parlerà pure di questa realtà letteraria): l’iniziativa si chiama “Cento racconti per un lungo viaggio”.

    Alessandro Cirillo ha risposto a tre domande secche e serrate come il genere che scrive.

    Parlami dell’Alessandro Cirillo scrittore e dell’Alessandro Cirillo di tutti i giorni.

    Alessandro Cirillo di tutti i giorni è un tranquillo marito e padre di famiglia, che per vivere svolge il mestiere di capotreno.

    Si divide tra casa e lavoro, ma all’improvviso ecco che avviene la trasformazione: Alessandro Cirillo scrittore prende il controllo della versione di tutti i giorni e lo catapulta in un mondo immaginario dove non mancano sparatorie, esplosioni, inseguimenti e combattimenti corpo a corpo.

    Kenji Albani

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  • Con una Calabria sempre nel cuore…

    Con una Calabria sempre nel cuore…

    La Calabria: una terra che non si dimentica, che non ti  lascia mai e, se accade, è perché sei tu a lasciarla. Quante storie ci sarebbero da raccontare: cuori che si lasciano alle spalle la loro terra per finire a latitudini lontane, opposte. E inseguire percorsi professionali e non.

    Nel resto d’Italia, in Europa, nel mondo. E sì, un po’ ovunque incontri il tuo conterraneo, con quell’amore sempre fervido e intatto per una terra che davvero sa farsi amare; un amore come il tuo.  Ma come spesso si dice l’amore non basta. Negli ultimi anni stiamo assistendo a uno spopolamento dei centri storici:  finestre aperte sul mondo, ma un mondo di disperazione e di solitudine. Lì non si ha molto da osservare se non l‘evidente stato di abbandono. Case fatiscenti, e piccoli vicoli dove il tempo, e la vita, sembrano morti.

    Maria Simona Gabriele

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  • Massimo Gerardo Carrese: “La fantasia, un gioco per grandi”

    Massimo Gerardo Carrese: “La fantasia, un gioco per grandi”

    In principio c’è lo studio del pensiero creativo, nell’ambito della psicologia. Primo fu Joy Guilford, che stabilì la dicotomia tra pensiero convergente e pensiero divergente: in pratica il divario tra conformismo e anticonformismo nell’ambito dei procedimenti di elaborazione e ideazione mentale. Poi venne Edward De Bono, che col suo pensiero laterale definisce in modo più whitmaniano il pensiero divergente (“Scelsi la strada meno battuta, ed è per questo che sono diverso”) e con Guilford si ritrova anche nell’individuare l’abbondanza di soluzioni (la “fluidità” guilfordiana) come caratteristica principale dell’essere creativi. Quindi ecco  Howard Gardner, che idealmente defenestrò i test del qi per affermare la relatività delle intellettualità: esistono, in sostanza, tante intelligenze più o meno quante possono essere le personalità. La “fantasiologia”  sembra essere una branca specializzata dello studio psicologico del pensiero creativo, la disciplina che si occupa, in un certo senso, della sua “metafisica”.

    Gianluca Vivacqua

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  • Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, un’altra occasione sprecata

    Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, un’altra occasione sprecata

    Se c’era una serie davvero molto attesa dalla generazione dei millennials, questa era proprio Percy Jackson. Infatti, molti rappresentanti di questa “categoria” sono cresciuti leggendo le avventure di questo Eroe dai romanzi best-seller di Rick Riordan. Ed in molti erano, inoltre, rimasti molto delusi dai film usciti nel 2010 e poi nel 2013. Infatti, malgrado l’incredibile somiglianza di Logan Learman e di Alexandra Daddario ai protagonisti Percy e Annabeth, la trama era completamente diversa dai romanzi di Riordan, tanto che lo scrittore stesso decise di dissociarsi da questa trasposizione cinematografica.

    Rosy Talarico

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  • Francis Bacon

    Francis Bacon

    Corpi ricurvi su se stessi. 

    Corpi soli. 

    Soli in luoghi che si percepisco come resti di memoria infantile. 

    Bocche. 

    Bocche grandi. 

    Grandi come una testa. 

    Animalesche. 

    Urlanti. 

    Urla. Urla tremende che escono fuori dal corpo tanto da contorcerlo. 

    Francis Bacon attraversa il dolore e l’ esistenza umana con sofferenza spietata capace di fare eco sui corpi che egli stesso tormenta con pennellate irruente come nell’ intenzione di portare via la loro immagine, di cancellarla – non solo dalla tela, ma restano come ricordo di quello che c’è stato perché l’ esistenza non può essere dimenticata, taciuta, ignorata.

    Claudia Dell’Era

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