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  • Spalle, spallate, spallucce e Spalletti 

    Spalle, spallate, spallucce e Spalletti 

    L’Italia, le sue prospettive e la sua immagine: in questo momento – parliamo all’indomani della sconfitta agli Europei di calcio contro la Spagna – è forse meglio fare spallucce che fare… Spalletti. Le spallucce sono quelle che governo e maggioranza fanno all’opposizione per proseguire dritti sul percorso che porta a realizzare la riforma costituzionale in senso premierale e l’autonomia differenziata (due traguardi tagliati definitivamente i quali dove andremo a finire? Mah, chi lo sa!). Si tratta di modifiche profonde del paesaggio politico-istituzionale che richiederebbero senz’altro una classe dirigente (a livello centrale ma soprattutto locale) all’altezza di interpretare le sfide implicate da esse. Ma c’è, allo stato attuale? 

    Gianluca Vivacqua

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  • Lavoro: i casi risarciti

    Lavoro: i casi risarciti

    Continuiamo la disamina delle serie storiche Inail relative agli infortuni sul lavoro. Stavolta ci concentriamo sul capitolo relativo ai casi indennizzati. 

    a cura di G. Vivacqua co la coll. della dott. Fausta Savone dell’ufficio stampa dell’Inail 

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  •  ‘Na strada ‘miezz’o mare-(Ed. Nota)- Fondaz. Fabrizio  De André- 2024

     ‘Na strada ‘miezz’o mare-(Ed. Nota)- Fondaz. Fabrizio  De André- 2024

    Le patrie per un uomo libero possono essere tante e indefinite, per radici, amore o appartenenza. Faber, l’eterno amico fragile, riteneva Napoli la sua morale. Lo spirito di un popolo trasversale si lega nell’inchiostro, nell’anima e nella composizione a un cantore in contrapposizione, che adorava gli ultimi, tra cui scorgeva i fiori più belli, proprio come potrebbero esserlo gli scugnizzi napoletani.

    Sergio Cimmino

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  • 6. Si salvi chi può

    6. Si salvi chi può

    1972

    «Fra vietnamiti e cinesi c’è una forte rivalità» si disse Mr. TNT.

    Se il fronte tra i due Vietnam era presidiato, l’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Hanoi sembrava un’exclave della guerra.

    Il dettaglio non interessò a Mr. TNT, secondo lui era una sfida in più. Una volta, in Africa, aveva affrontato un’esperienza simile. Si chiese se sarebbe stato capace di eguagliarla.

    Il traffico della capitale nordvietnamita era caotico, Mr. TNT ne approfittò per superare un muro senza essere visto dalle guardie.

    Kenji Albani

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  • D’Avanzo: “Sport, ambasciatore di pace”

    D’Avanzo: “Sport, ambasciatore di pace”

    “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Con questa modifica apportata all’Art. 33 della Costituzione per effetto della legge costituzionale 26 settembre 2023 approvata all’unanimità alla Camera dei Deputati l’Italia è entrata nel novero dei dieci Paesi dell’Unione europea che promuovono l’attività sportiva nelle loro costituzioni (insieme a Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria). 

    Inserire nella Costituzione l’esplicito riconoscimento del valore educativo dello Sport impone allo Stato la regolamentazione dell’attività sportiva oltre alla promozione attiva: ciò significa valorizzare l’attività sportiva nelle scuole e quindi assumere nuovi insegnanti in questo ambito, oltre che prestare maggior attenzione alle strutture sportive, troppo spesso inadeguate.

    Stefano Marino

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  • Empatia nei luoghi di lavoro: un vantaggio imprescindibile

    Empatia nei luoghi di lavoro: un vantaggio imprescindibile

    Tempi difficili quelli odierni in cui il lavoro richiede sempre di più, in una realtà che si fa sempre più competitiva. Una corsa frenetica per poter aggiungere a un cv che ci renda appetibili: ma spesso ci dimentichiamo quanto siano di fondamentale importanza altri aspetti che vanno di pari passo con quella che  è la crescita professionale. Poter contare su un clima di collaborazione reciproca sul posto di lavoro è un aspetto fondamentale. Un’atmosfera positiva e rilassata non può che contribuire a creare  senso di fiducia tra lavoratore e datore ma anche senso di appartenenza all‘ambiente di lavoro e ciò ci permette di crescere nelle competenze; fissare delle buoni radici che possano mantenersi solide nel tempo, poi, fornisce la giusta motivazione, ciò che spesso manca in diversi gruppi di lavoro. Negli ultimi anni  l’importanza dell’intelligenza emotiva sembra aver preso piede anche nelle diverse culture aziendali internazionali: lì dove da sempre si punta sui numeri adesso si impiegano anche ore di apprendimento del valore di tale tipo di intelligenza. E allora quali abilità possono veramente favorire un buon clima lavorativo?  Una di queste è sicuramente l’empatia, il pilastro che permette di alimentare la fiducia.

    Maria Simona Gabriele

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  • Antonio Ligabue

    Antonio Ligabue

    Annoverato tra gli artisti italiani più rappresentativi del secondo Novecento, Antonio Ligabue, pittore e scultore, deve alla sua stessa vita la sua fama.

    È forse uno dei casi più significativi e peculiari in cui l’umano, il temperamento, il mondo interiore rivestito da quella pelle di fragilità, si ritrovano nell’opera. 

    La vita e l’opera d’arte del Ligabue sono la medesima storia umana.

    La sua vita è subito segnata da eventi sofferenti già nell’infanzia con l’abbandono da parte della madre, giovane donna sola, che lo darà in adozione, non riuscendo ad occuparsi di lui. In seguito anche la seconda famiglia, svizzero-tedesca, che lo accoglierà con amore, sarà destinata alla stessa disgrazia finanziaria, cosicché la precarietà perdurerà oltraggiosa e presente nella sua vita.

    Tutto per lui pare aver inizio ai margini di ogni latitudine sociale sconveniente e di una grande profonda viscerale sofferenza personale,  rappresentata dall’ instabilità psichica, dalla fragilità e malattia che lo porteranno al rachitismo e alla presenza del gozzo così tanto pronunciato che gli deformerà i tratti del volto del cranio.

    L’abbandono, il lutto della madre e dei fratelli, l’espulsione dalla Svizzera, la lontananza forzata dalla famiglia di adozione – causata da quella sua irrequietezza e spossamento emotivo sempre più espressi violentemente, porteranno il giovane Ligabue non solo a calpestare la trappola del disorientamento affettivo ma anche a vivere a Gualtieri, in Reggio Emilia, non sapendo una parola di italiano.

    È ramingo. Vivrà da esule. 

    Sceglie di farsi randagio ai margini del fiume Po, barattando una sua opera con un piatto di minestra da coloro che incontra per caso.

    In quelle desolate campagne Antonio Ligabue impara a relazionarsi con gli animali; con loro stabilisce una comunicazione.

    Li  guarda.

    Li osserva.

    Claudia Dell’Era

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  • Cronache dal sottoscala: 69° David di Donatello

    Cronache dal sottoscala: 69° David di Donatello

    Si è tenuta il 3 Maggio, presso gli studi di Cinecittà, la 69° edizione del David di Donatello, con la conduzione di di Alessia Marcuzzi e Carlo Conti, coadiuvati al red carpet da Fabrizio Biggio. Si vocifera di interferenze dalle alte sfere, con la sostituzione di Geppi Cucciari in quanto invisa, pare, alla nuova dirigenza RAI (con convergenza a destra e dopo le polemiche sul premio Strega); Biggio fa l’inadeguato, anche troppo bene. Meglio pensare ai premi.

    Vincitore indiscusso della premiazione è Io Capitano: la cruda fiaba di Matteo Garrone, dedicata al dramma dell’immigrazione dal Mediterraneo, è il miglior film di questa edizione. Garrone conquista il premio alla regia, affiancato per la miglior produzione da Archimede, Rai Cinema, Pathé e Tarantula; incetta anche di premi tecnici, dalla fotografia di Paolo Carnera al montaggio di Marco Spoletini, dagli effetti visivi (di Laurent Creusot e Massimo Cipollina) al sonoro (di Maricetta Lombardo, Daniela Bassani, Mirko Perri e Gianni Pallotto).

    Fabio Cassano

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  • Una stampella per Toti, Sgarbacci e la guerra dei mondi (al contrario)

    Una stampella per Toti, Sgarbacci e la guerra dei mondi (al contrario)

    Giovanni Toti è stato una colonna di Forza Italia fino a pochissimi anni fa ed è ancora oggi uomo molto vicino a Forza Italia, ma di certo, grazie alla scelta di “centrificazione” fatta nel 2019 (scelta quasi da gentiluomo, si potrebbe dire a conti fatti), la vicenda di corruzione & mazzette che l’ha travolto in questo maggio pre-Europee di sicuro non può ledere l’immagine del partito berlusconiano. Colpisce solo lui, in sostanza, i totiani e i totiardi. Chi gli darà una stampella? Il governatore della Liguria non è Decaro né Emiliano: è vero che la sua amministrazione è fatta della stessa sostanza della maggioranza in Parlamento (e quindi anche di Forza Italia), ma l’indagine che è stata aperta a suo carico – una specie di Tangentopoli con volti da Calciopoli, e il riferimento è al coinvolgimento in prima linea di un ex papavero della serie A come Aldo Spinelli, già al  timone di Genoa e Livorno – si riferisce ai presunti voti comprati alle Regionali della sua rielezione, quelle dell’annus horribilis 2020 in cui si presentava ormai col suo proprio movimento, Cambiamo!

    Gianluca Vivacqua

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  • 5. Pugnale e maschere

    5. Pugnale e maschere

    1972

    Marciava nella giungla dopo aver salutato l’elicottero che l’aveva infiltrato in territorio nordvietnamita. Salutato, appunto, perché era sceso senza una parola e, adesso che l’UH1 era svanito nel cielo nascosto dalla foresta, Mr. TNT si concentrava su quel che doveva fare.

    Tutto era pronto perché potesse compiere un’incursione nell’ambasciata cinese a Hanoi. Doveva solo avere pazienza per raggiungere la capitale nemica che, per fortuna, non era lontana – tutto grazie alla tecnologia statunitense che gli aveva permesso l’inizio dell’infiltrazione a una grande distanza dalla linea del fronte – e allora avrebbe stabilito come agire.

    Doveva sabotare gli interessi cinesi in Vietnam.

    Era stato a Hong Kong, e tremava al pensiero che la colonia di Sua Maestà potesse tornare in mano alla Repubblica Popolare.

    Forse, quando sarebbe accaduto come da contratto stipulato il secolo precedente, lui sarebbe morto.

    Kenji Albani

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